venerdì 3 aprile 2015

GIOVEDI

Davvero mirabile la sera in cui prima di congedarsi dal mondo intraprendendo la strada della sua Passione, Gesù dona se stesso a quella umanità che ha tanto amato. Nel rendere grazie al Padre per quel pane e quel vino frutto della fatica dell’uomo, viene ribadito un concetto centrale: la totale signoria di Dio sui beni del creato! Beni affidati a tutta l’umanità per la reciproca fruibilità. Nell’ipotesi in cui, però, questi stessi beni prendono il primo posto nella vita portano alla rovina, alla disperazione ed alla esclusione dal regno. Nel comando Prendete e mangiatene tutti è insito un illuminante invito alla condivisione. Il corpo di Cristo, pane eucaristico, è spezzato e distribuito. L’invito del Maestro è esplicito: mangiatene tutti. La pienezza del sacramento è nella condivisione dei beni donati per tutti, perché ognuno ne abbia secondo il proprio bisogno. Comprendiamo meglio così che l’istituzione dell’Eucaristia rappresenta un lascito sublime e, al tempo stesso, oneroso. Esso può rappresentare salvezza ma anche condanna se l’egoismo e l’idolatria della ricchezza riempiono i nostri cuori, in altre parole se abbiamo già trovato in questa vita la nostra consolazione.
(Nino Di Sclafani)

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