Ieri si
festeggiava San Nicola ! Più noto come Santa Klaus, Babbo Natale o meglio
ancora per noi Mikulas ! Abbiamo iniziato questa festa negli anni ’70 e mi sono
accorto che come per magìa ora nella stessa festa tutti ci danno del Lei o del
Voi. Sono bastati quarantanni e da giovani sposini siamo stati catalogati
“nonni”. Quegli stessi bambini , oggi papa e mamme, di colpo ci
hanno trasferito dalla prima pagina all’indice merceologico. Sono quei bambini
che “costretti” a recitare una poesia aggrappati alla gonna della mamma
spiccicavano solo parole “suggerite”, oggi sono talmente emancipati da non
lasciarti nemmeno … ricordare. Quanti preti (sempre ospiti nei locali delle
parrocchie) o quanti consoli sono passati. Ricordo che alla fine degli anni
sessanta non potevi fotografare perché la foto diventava “documento” politico.
Non potevi parlare nemmeno di cultura perché anche allora eravamo divisi… Qualche volta ci ha ospitato il consolato, ma
poi qualcuno pensò che Babbo Natale fosse “politicamente compromesso”. Questa
festa diffusissima nell’Europa del Nord Est ora era diventata “apolide” .
Grazie al solito prete “fuori del coro” (Don Gianluigi Panzeri ) e a questo
console (e signora) che ha messo le ali
(sic) ad un sacco di attività in consolato (Aletti Giorgio F. e Signora Valeria) il Mikulas ha
nuovamente una casa ! La prima volta che incominciammo questa festa eravamo
nemmeno una decina di cui la metà cechi , slovacchi e sordomuti perché tutti
avevamo paura dei comunisti… Poi venne la rivoluzione di velluto e fummo
invitati a Roma in occasione dell’ottantesimo compleanno del comunista
Alessandro Dubcek (che di li a una
settimana ebbe l’incidente mortale) . Assieme a noi , a Roma, era il prossimo
arcivescovo di Praga che ci aiutammo vicendevolmente a scavalcare il muretto
che cingeva l’ambasciata. Dialogammo piacevolmente con Spadolini e Nilde Jotti
e altri politici emergenti ma la nostra gioia era discutere con colui che
impersonò nella nostra generazione “la mitica primavera di Praga” senza la
quale mai avrei conosciuto colei che mi guida da oltre quarantanni facendomi
passare per emulo di un altro siciliano che amava quella Praga magica che
ancora negli anni sessanta era illuminata dai lampioni a gas: Angelo Maria
Ripellino . Ma questa è un'altra storia
e per ascoltarla bisogna aspettare un'altra ricorrenza…
PS. a sentire di presepi "spenti", concerti natalizi provocatori sento nuovamente puzza di fascismo e comunismo. Faccio fatica ad immaginarmi Mikulas in camicia rossa o nera mentre per quaranta anni ha allontanato entrambi i coglioni nelle rispettive camicie.
La, anzi le, leggende su San Nicola sono bellissime a tal punto che escono dal martiriologio cristiano per entrare nella letteratura. E viceversa. Era un tristo tempo quello che avevamo paura di quattro cretini bicolori...
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