L’altra
volta che Parigi fu ridotta male è stato tempo fa e me lo ricordo
benissimo anche perché l’ho quasi vissuta in diretta. Tutto era
cominciato con un giovane che partitosi dall’Africa (Agramante) sbarcò
in Europa deciso a farla finita con la nostra cultura. Non era da solo e
il suo seguito era abbastanza qualificato. A tal punto che si innescò
tutta una serie di conflitti, passioni e tradimenti che se oggi
volessimo tradurli faremmo né più né meno la fatica che stanno facendo
oggi gli opinionisti “a matula”. Odii tremendi ma anche passioni
sfrenate. Per farvi un esempio pensate ai matrimoni misti ! Agli amori
impossibili, ai sacrifici inutili e sublimi. Vi ricordo solo quello di
Cloridano e Dardaniello (bellissimo l’elogio di Arpino…), non posso non
segnalare il destino di Isabella di Galizia con l’inglese Zerbino, e
cosa dire di Agricane che non vuol capire ragioni… e chiudo con
l’irruente Rodomonte testone ingenuo (scomodo sempre Arpino e il suo
giudizio). Non posso dimenticare le crociate dove mi è difficile
stabilire chi fra le due parti ha versato più sangue. Dal
normanno-siciliano Tancredi che sguazzava sul fango (o sangue) di
Antiochia al rude Argante (ah l’amor di patria…). Questi ultimi partiti
dalla Francia al grido di Dieu le volt ! fecero la prima autostrada che
collegava la Europa del Nord al medio oriente tutta asfaltata di sangue.
I Cristiani la corsia di destra i Musulmani la corsia si sinistra.
Abbiamo sempre cercato le ragioni di tutto questo sia ieri che oggi e
ancora non sappiamo dare una risposta. O almeno non vogliamo darla.
L’uomo è ancora troppo vicino alle sue origini animali . La mamma di
ogni animale (feroce o no) è dolcissima con i suoi cuccioli , ma è
altrettanto feroce quando necessita. L’uomo anche lui va a tempo e
lascia emergere la sua feroce natura , oggi, più spesso che prima.
A Parigi oggi è corso del sangue. La ferocia di chi lo ha fatto scorrere ci disturba .
Voglio riproporVi quanto ripreso dal blog di Franco Virga
(www.cesim-marineo.blogspot.com)
di Antoine Leiris, 16 novembre 2015
L'ho vista questa mattina, finalmente, dopo notti e giorni di attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando me ne sono perdutamente innamorato più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore; vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di breve durata. So che lei ci accompagnerà ogni giorno e che ci ritroveremo in quel paradiso delle anime libere a cui voi non avrete mai accesso.
Siamo in due, mio figlio ed io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Del resto non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil, che si sta risvegliando dal suo riposino. Ha solo 17 mesi, mangerà la sua merenda come tutti i giorni, poi andremo a giocare come tutti i giorni e, per tutta la vita, questo bambino vi farà l'affronto di essere felice e libero. Perché no, non avrete nemmeno il suo odio.
Nessun commento:
Posta un commento