Oggi è riservato a fatti strettamente personali.Grazie.
La prima domenica di Avvento (rito Ambrosiano) diventa
una domenica impegnatissima . Di prima mattina Cimitero di Lambrate. Noi non
siamo gente da Monumentale, da Famedio. Lambrate era un comune del circondario
milanese sino a quando il Barbarossa la rase al suolo. Rimangono alcune tracce
(le case di mattoni rossi attorno alla chiesetta di San Martino, (bell’estate di
San Martino ci ricorda il parroco…) e la memoria storica di un incontro fra
Nicolò Machiavelli e Francesco Sforza quando, il primo convinto della sua
teoria sull’Arte della Guerra era certo di schierare un esercito a battaglia
creando invece un grande caos fra i soldati, mentre l’altro con due tamburi e
una decina di parolacce li mise schierati in dieci minuti. Sono presente a
Lambrate dagli anni ’70 ininterrottamente e quindi è il mio secondo paese. Nel
suo cimitero riposano i miei e mi ricordo quando negli anni sessanta non avendo
morti da andare a trovare andavo al cimitero e mi leggevo le dediche e i nomi
cercando di capire le loro storie. Cosi quando incontravo una tomba con due ospiti
morti lo stesso giorno , giovanissimi, il giorno prima di ferragosto allora mi
ricordavo quando partire da Milano il 14 agosto era una catastrofe … poi
incontri una tomba con un musulmano ed una italiana morti negli anni sessanta e
allora pensi come doveva essere difficile in quegli anni l’integrazione … E
cosi arrivo in cerca di un cugino lasciato il Venerdi a Milano che non mi dà il
tempo di arrivare il lunedi a Marineo per
esaudire una sua richiesta (porta un mazzo di fiori a mio padre…) che ti lascia
incredulo e arrabbiato. Ma se a Marineo il Cimitero apre come la Chiesa
(secondo quando si svegliano) Milano non è da meno. Di domenica se non sai dove
cercare perdi un’ ora a cercare nel “campo nuovo” i tuoi cari perché mettere un
video dove digiti il nome e ti risponde campo e tomba è cosa da Expo del
futuro. Saluto questo cugino (frettoloso di lasciarci) passo a salutare i miei
, salto tutti gli altri “conoscenti” e vado a San Nereo e Achilleo dove in occasione della prima di avvento si
festeggiano la fine del Corso fidanzati (una trentina di coppie) e due
ricorrenze che sembrano fuori luogo . San Venceslao e Santa Agnese entrambi di
Praga . Fra i banchi girano i santini di Santa Agnese stampati a Marineo dagli
amici di Sant’Anna quando ci si incontrò in occasione del libro su Sant’Agnese.
Un bel gruppetto di connazionali della Rep.Ceca guidati dal loro Console Aletti
in prima fila ospiti del parroco. Infatti questo Parroco è autore di una
eccellente guida dei luoghi della Boemia (e non solo). Don Gianluigi Panzeri è
il solito parroco milanese che gli sta stretta la sua parrocchia. Eppure è una
parrocchia enorme “sembra San Pietro … ma quando mai la riempirà…” e appena
giri lo sguardo ti accorgi che è pienissima … Siamo in piena “turbolenza d’anima”
per i fatti di Parigi. Ti vengono in mente i nostri martiri di ieri e quelli di
oggi, ma mi viene in mente il periodo delle crociate e mi chiedo ma questo
parroco , a quel tempo, dove sarebbe stato ? Fra crociati in terrasanta , a
predicare lungo il viaggio, a Roma a “pontificare” ? Siamo un po’ fuor d’acqua
in mezzo a trenta giovani coppie freschi di un corso dove non gli è stato detto
che si avviano a fare il mestiere più difficile del mondo senza saperlo fare.
Dal disfacimento di tante unioni dovrei dedurre che ancora non sono stati
trovati gli istruttori giusti. E’ come la scuola. Non ricordo una riforma
accettata da tutti (o meglio fatta da
tutti assieme per il bene dei nostri figli). Pranzo sociale assieme dove già
puoi cogliere qualche spunto. Ciascuno ha portato qualcosa … Se osservi bene e
capisci chi ha portato quel piatto vedi il futuro “culinario” di quella nuova famiglia…
Ora va rispettata una certa riservatezza. Se la sono cavata bene quelli che sono
passati in rosticceria e dal pasticciere…
Questo parroco sa predicare, ed è spalleggiato da una
serie di collaboratori efficaci e burloni (gli hanno passato il foglietto degli
avvisi del mese scorso…). La giornata aveva anche un sapore ecumenico perché erano
presenti coppie composte da Lituane , Polacche, Ungheresi , Napoletani,
Siciliani e ovviamente lombardi , qualche Romano…
Siamo tornati a casa soddisfatti con il suono della
speranza nelle orecchie, perché 30 coppie iniziano a “tessere” qualcosa
assieme con la speranza che non si lascino sedurre dalla tela di Penelope in
negativo perché nessuno osi disfare quello che giornalmente tessono.
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