domenica 15 ottobre 2017

GUERINO VENTISEI



I/26
Ci fu tutta Costantinopoli alla messa della mattina in Santa Sofia. Tutti si confessarono e comunicarono poi si abbracciarono. Al che Alessandro prese la parola assicurandoli che essi erano nel giusto e che Dio non poteva far mancare loro la Vittoria. L’Imperatore mise nelle mani di Meschino  il loro destino.  La gente che non era riuscita ad entrare in chiesa si inginocchio a pregare chi in casa chi in piazza chi per strada. Giunse una ambasceria dei turki che sollecitava l’arrivo dei cavalieri in quanto i turki erano in attesa. Ma l’Imperatore volle prima riceverli in palazzo dove aveva fatto preparare un sontuoso rinfresco con dolci e bevande affinché i suoi si partissero forti e sereni. Quindi raccomandò loro di ubbidire in tutto al Meschino e cosi si avviarono verso la fortificazione seguiti da una processione di chierici e gente comune come donne vecchi e bambini pregando Dio di assistere i suoi campioni.
Giunti sul posto furono giurati i patti e scambiati gli ostaggi. E si giurò che se la vittoria andasse ad Astilladoro il re cristiano avrebbe lasciato Costantinopoli ai turki e in una sola galea avrebbe caricato cose a suo piacimento oltre la moglie e la famiglia. Al contrario in caso di vittoria dei cristiani i turki avrebbero lasciato libera tutta la Grecia di Romania e partitisi mai sarebbero più tornati per far guerra in futuro. I patti furono giurati mentre i cento ostaggi turki e cristiani  si dirigevano verso la città. Furono nominati tre giudici per parte con l’ordine di non  parlare mai con i combattenti e che stabilissero alla fine di chi fosse la vittoria. Il Meschino che aggiunse che questa ultima condizione non era necessaria perché dopo la battaglia si sarebbe subito palesato chi avesse vinto e ciascuno si ritirò verso la sua parte mentre i cristiani ricevevano la benedizione dai suoi sacerdoti.
I giudici controllarono che sul campo entrassero uno per volta alternandosi cristiani e saraceni e per primo entro Meschino seguito da Alessandro e dopo che furono tutti entrati  un saraceno chiuse la porta dei cristiani ed un cristiano quella dei saraceni consegnando le chiavi ai giudici.
Si attese che il guanto sanguinoso fosse gettato fra i contendenti  e quindi iniziò  in modo violentissimo la battaglia con molti morti e feriti da entrambe le parti.

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