lunedì 30 ottobre 2017

GUERINO VENTOTTO



I/28
Poi il Meschino inviò ambasciatori al re Astilladoro chiedendo conferma dei patti e ricordandogli che ben quattro dei suoi figli erano suoi prigionieri. Forte fu il rammarico dei turki che tentarono di assalire l’ambasciatore. Quindi si decise di riscattare i prigionieri e si stabili un incontro davanti le porte della città. Firmarono  prima i turki che liberarono tutte le terre prese ai greci in passato restituendole, poi si restituirono gli ostaggi da entrambe le parti ed infine i turki levarono il campo.
Fu allora che Brunoro disse:” Ehi tu Meskin ! Ah maledetta fortuna come hai potuto aiutare uno schiavo senza famiglia e nome, più volte rivenduto dandogli in mano il sangue troiano !” Al che il Meschino gli rispose:” Brumoro figlio di re Astilladoro sappi che da questo momento non smetterò mai di cercare la mia famiglia e se mio padre sarà uomo onesto , questo tuo insulto ti consterà la vita perché io ti ucciderò con le mie stesse mani”. Chiamando Dio a testimone giurò che sempre avrebbe portato aiuto a Costantinopoli contro i turki. Alessandro cercando di calmare il Meschino si ebbe questa risposta- “Mi sembra Alessandro che tu tema oltremodo i turki e per questo ti ripeto che ovunque mi troverò se dovessi sapere dei turki contro i greci io immediatamente prenderò l’armi per combatterli” . Si fecero grandi feste per la raggiunta pace e Meschino era festeggiato da tutti. Elisenna aiutata dalla madre cercava di attirarlo a se come marito , ma il Meschino ormai era di altro animo.

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