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Poi il Meschino inviò ambasciatori al re Astilladoro chiedendo conferma
dei patti e ricordandogli che ben quattro dei suoi figli erano suoi
prigionieri. Forte fu il rammarico dei turki che tentarono di assalire
l’ambasciatore. Quindi si decise di riscattare i prigionieri e si stabili un
incontro davanti le porte della città. Firmarono prima i turki che liberarono tutte le terre
prese ai greci in passato restituendole, poi si restituirono gli ostaggi da
entrambe le parti ed infine i turki levarono il campo.
Fu allora che Brunoro disse:” Ehi tu Meskin ! Ah maledetta fortuna come
hai potuto aiutare uno schiavo senza famiglia e nome, più volte rivenduto
dandogli in mano il sangue troiano !” Al che il Meschino gli rispose:” Brumoro
figlio di re Astilladoro sappi che da questo momento non smetterò mai di
cercare la mia famiglia e se mio padre sarà uomo onesto , questo tuo insulto ti
consterà la vita perché io ti ucciderò con le mie stesse mani”. Chiamando Dio a
testimone giurò che sempre avrebbe portato aiuto a Costantinopoli contro i
turki. Alessandro cercando di calmare il Meschino si ebbe questa risposta- “Mi
sembra Alessandro che tu tema oltremodo i turki e per questo ti ripeto che
ovunque mi troverò se dovessi sapere dei turki contro i greci io immediatamente
prenderò l’armi per combatterli” . Si fecero grandi feste per la raggiunta pace
e Meschino era festeggiato da tutti. Elisenna aiutata dalla madre cercava di
attirarlo a se come marito , ma il Meschino ormai era di altro animo.
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