giovedì 26 ottobre 2017

GUERINO VENTISETTE



I/27
Fu per primo il  Meschino che si scontro con Torindo uccidendolo mentre Alessandro si scontro con Manacor che dopo aver rotte le lance stavano combattendo aspramente. Costanzo si scontro con Felisar e cosi ciascun barone assaliva il suo avversario. E a questo punto sembra che ci fossero 25 morti fra i cristiani e 15 fra i turki. Gridando il Meschino si avventò su Fieramonte e lo abbatte con un sol colpo dividendogli la faccia. Astilladoro gioiva e già pregustava la vittoria mentre l’Imperatore avvilito lascia il torneo e torna in palazzo certo che la vittoria avrebbe arriso ai turki ora che molti franchi valorosi erano caduti. Gli uomini del  Meschino appena videro Fieramonte  squartato presero coraggio al che il Meschino li chiamò a battaglia incoraggiandoli . E ciascuno prese il suo avversario mentre Meschino veniva aggredito da quattro figli del re contemporaneamente.  
 Muisante fu passato a fil di spada e cadde a terra morto, Archilao sostiene il Meschino passando la gola  a Dragon da parte a parte, Turco aggredisce Archilao facendolo cadere da cavallo. Al che il Meschino con il collo della spada gli spicca via la testa separandola dal corpo. Poi si volge a Brunoro che si salvo perché un cristiano gli aveva abbattuto il cavallo e cosi poté salvarsi. Poi il Meschino si dirige dove Alessandro stava combattendo contro Manacor  e grazie al suo intervento assieme ad altri compagni ribaltano il risultato facendo molti morti. Ma il Meschino vede Alessandro in difficoltà  e sotto Manacor e presa la spada tenendola per l’elsa e la lama la conficca nel fianco di Manacor uccidendolo. Archesialo seppur ferito soccorre Costanzo ed entrambi uccidono il loro avversario Felisar. Tanfiro stava colpendo Costanzo  e uccidendo altri due cristiani ma il Meschino vista la scena monta a cavallo per soccorrere i suoi. Prende la sua spada a due mani e la cala su  Tanfiro tagliandolo dalla spalla allo stomaco. Ormai erano rimasti cinque turki e 15 cristiani e il Meschino chiamati a raccolta i suoi assieme assalgono i sopravvissuti che erano i 4 figli del re: Brunoro, Anfitras, Armaonne Artirante. I quali vista la situazione scesero subito da cavallo arrendendosi. ginocchioni. Al che il Meschino mandò Brunoro a chiedere le chiavi della porta verso la città  avviandosi con i prigionieri. Furono 15 i supertesti della sfida di cui 5 morirono dopo per le ferite, dei turki ne scamparono i 4 sopradetti.  E dalla città si udirono grida di dolore per i caduti e di gioia per la vittoria dei greci.

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