I/27
Fu per primo il Meschino che si
scontro con Torindo uccidendolo mentre Alessandro si scontro con Manacor che
dopo aver rotte le lance stavano combattendo aspramente. Costanzo si scontro
con Felisar e cosi ciascun barone assaliva il suo avversario. E a questo punto
sembra che ci fossero 25 morti fra i cristiani e 15 fra i turki. Gridando il
Meschino si avventò su Fieramonte e lo abbatte con un sol colpo dividendogli la
faccia. Astilladoro gioiva e già pregustava la vittoria mentre l’Imperatore
avvilito lascia il torneo e torna in palazzo certo che la vittoria avrebbe
arriso ai turki ora che molti franchi valorosi erano caduti. Gli uomini
del Meschino appena videro
Fieramonte squartato presero coraggio al
che il Meschino li chiamò a battaglia incoraggiandoli . E ciascuno prese il suo
avversario mentre Meschino veniva aggredito da quattro figli del re
contemporaneamente.
Muisante fu passato
a fil di spada e cadde a terra morto, Archilao sostiene il Meschino passando la
gola a Dragon da parte a parte, Turco
aggredisce Archilao facendolo cadere da cavallo. Al che il Meschino con il
collo della spada gli spicca via la testa separandola dal corpo. Poi si volge a
Brunoro che si salvo perché un cristiano gli aveva abbattuto il cavallo e cosi
poté salvarsi. Poi il Meschino si dirige dove Alessandro stava combattendo
contro Manacor e grazie al suo
intervento assieme ad altri compagni ribaltano il risultato facendo molti
morti. Ma il Meschino vede Alessandro in difficoltà e sotto Manacor e presa la spada tenendola
per l’elsa e la lama la conficca nel fianco di Manacor uccidendolo. Archesialo
seppur ferito soccorre Costanzo ed entrambi uccidono il loro avversario
Felisar. Tanfiro stava colpendo Costanzo
e uccidendo altri due cristiani ma il Meschino vista la scena monta a
cavallo per soccorrere i suoi. Prende la sua spada a due mani e la cala su Tanfiro tagliandolo dalla spalla allo
stomaco. Ormai erano rimasti cinque turki e 15 cristiani e il Meschino chiamati
a raccolta i suoi assieme assalgono i sopravvissuti che erano i 4 figli del re:
Brunoro, Anfitras, Armaonne Artirante. I quali vista la situazione scesero subito
da cavallo arrendendosi. ginocchioni. Al che il Meschino mandò Brunoro a
chiedere le chiavi della porta verso la città
avviandosi con i prigionieri. Furono 15 i supertesti della sfida di cui
5 morirono dopo per le ferite, dei turki ne scamparono i 4 sopradetti. E dalla città si udirono grida di dolore per
i caduti e di gioia per la vittoria dei greci.
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