Per i cattolici
quando vieni accolto è un gesto sacro. Soprattutto se vivi lontano dalle
tue origini. Oggi questo gesto lo ha fatto Gian Luigi Panzeri . Per la gente boema non è più uno sconosciuto è diventato uno di noi non solo per la sua
preziosa guida dei luoghi sacri della Boemia ma anche perché non usa arroganza
ma grande rispetto e ospitalità.
Il 28 settembre Venceslao dei Premilidi mentre usciva dalla Chiesa di Mlada
Boleslav in Boemia venne trucidato dal Clan di suo fratello. La bella statua ,
nella cattedrale di San Vito, ce lo mostra dai lineamenti fini e gentili o
meglio “cortesi”. Per i dettagli della sua storia andate su internet e cosi
potete capire l’importanza che ha rivestito nella storia Boema fino al punto
che la Chiesa lo ha dichiarato Santo e protettore del popolo dei cechi. Persino
il regime comunista lo rispettava ignorandolo sino a quando un giovane (Jan
Palack) ebbe la infelice idea di andare a bruciare la sua vita proprio sotto il
suo monumento nella bella e simbolica piazza a lui dedicata assieme al suo
monumento, nella piazza appunto di San Venceslao, che è il richiamo di tutti i
momenti storici del popolo ceco. E’ il nostro San Francesco , il nostro San
Benedetto , la nostra Giovanna d’Arco e cosi via.
Dopo l’ultima rivoluzione di Velluto (1989) per la prima
volta siamo potuti entrare nelle Ambasciate e Consolati cechi come “cittadini”
senza filtrare da polizie segrete, sbirri e funzionari vuotamente arroganti.
Ricordo quando fummo invitati alla festa degli ottantanni di A. Dubcek a Roma ,
l’ambasciata era piena di alti funzionari (Nilde Jotti, Spadolini , ecc.) e
decine di preti e vescovi cecoslovacchi.
Insomma la Chiesa non era più quella del silenzio.
Questa ricorrenza ci ha fatto riflettere su un nuovo
atteggiamento in corso in Via Morgagni a Milano.
C’è un forte ritorno al laicismo ,o forse all’ateismo, pur avendo uno dei più cattolici fra i consoli degli ultimi cinquantanni. E lo si vede proprio in questa ricorrenza dove “tutti” sono scappati e non sappiamo addirittura se nella scuola ceca di Milano si sia ricordato l’evento. Di sicuro sappiamo che nessuno ricorda ai numerosi “alunni di oggi” nemmeno la “storia” di questa scuola nata sotto il regime e il controllo della Stb (il loro Kbg) e noi che proponevamo ai figli dei dipendenti di Via Morgagni o di chi si trovava a Milano per lavoro di mandare i figli a scuola per non perdere la loro identità e le loro origini ci si rispondeva che il partito non lo permetteva perché si rischiava l’accusa di “connessione con il nemico” e allora ci inventammo la festa di Mikulas che per fortuna ancora resiste (dopo cinquantanni). I bambini della scuola oggi prevalentemente vengono usati come gli aerei di Mussolini per fare pubblico mentre si sta avviando una “damnatio memoria” di questo recente passato.
C’è un forte ritorno al laicismo ,o forse all’ateismo, pur avendo uno dei più cattolici fra i consoli degli ultimi cinquantanni. E lo si vede proprio in questa ricorrenza dove “tutti” sono scappati e non sappiamo addirittura se nella scuola ceca di Milano si sia ricordato l’evento. Di sicuro sappiamo che nessuno ricorda ai numerosi “alunni di oggi” nemmeno la “storia” di questa scuola nata sotto il regime e il controllo della Stb (il loro Kbg) e noi che proponevamo ai figli dei dipendenti di Via Morgagni o di chi si trovava a Milano per lavoro di mandare i figli a scuola per non perdere la loro identità e le loro origini ci si rispondeva che il partito non lo permetteva perché si rischiava l’accusa di “connessione con il nemico” e allora ci inventammo la festa di Mikulas che per fortuna ancora resiste (dopo cinquantanni). I bambini della scuola oggi prevalentemente vengono usati come gli aerei di Mussolini per fare pubblico mentre si sta avviando una “damnatio memoria” di questo recente passato.
E allora siamo tornati indietro e cosi ci siamo
organizzati noi (come facemmo cinquantanni or sono) una degna festa di San
Venceslao , lontani dalla asettica cultura laica che non riconosce le altre.
Ci siamo fatti venire un coro da Liberec , boemia del
nord, abbiamo cercato ospitalità presso l’autore di una guida della
Cecoslovacchia amico dei cechi e abbiamo invitato San Venceslao a cantare con
noi. Si perché mentre noi pensavamo di essere i primi canterini del mondo
grazie a oh sole mio pochi sanno che
il popolo più canterino che tramanda da padre in figlio centinaia di canzoni
popolari sono i cechi !
Non vi dico nulla di questi quattro giorni di festa
perché è stata bellissima soprattutto perché siamo stati lontani da quella
atmosfera poliziesca , gnostica e sempre
imbronciata di una volta e che si vorrebbe nuovamente restaurare. Siamo ripiombati in atmosfere sordide dove le
responsabilità diventano ruoli personali come gestissero proprietà private.
Dimenticando il recente passato avendone paura pur essendo oggi la Repubblica
Ceca libera e democratica che equipara il culto religioso alle attività culturali
garantendone libertà di rito.
Se si sta instaurando una nuova atmosfera al Consolato
bisogna che lo si sappia ! Perchè noi eravamo presenti in tutti i momenti
critici della storia recente boema mentre chi apparentemente se ne vanta li
sconosce e li sminuisce.
Bies domu stara atmosfera !
Ps. Ci ha
onorato con la sua visita privata la Signora Roncoroni Valeria e il marito e
siamo riconoscenti al Coro di Liberec che si è esibito a San Nereo e Achilleo con
una superba esibizione in onore di San Venceslao ma anche perché sentirli
cantare per quattro sere ci ha riportato in Boemia dentro le sue meravigliose
tradizioni popolari.
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