domenica 17 gennaio 2016

ACQUAVERDE 22



ACQUAVERDE 22
La storia che volevo raccontarti


DI  SALVATORE GIUSEPPE POMARA

ILRACCONTO DELLA DOMENICA





          Un gettone di quindici centesimi e potevi scorrazzare un’intera giornata nell’underground newyorkese. Non una ma tante volte, Pepo vagò da un punto all’altro di quel mondo sotterraneo per certi aspetti affascinante, dove si trovavano negozi, ristoranti, caffetterie, pizzerie, per non parlare delle migliaia di macchinette, che al prezzo di pochi centesimi di dollaro sputavano bibite, cioccolati, popcorn, noccioline, trecce di pane abbrustolito e altre cose ancora.  Una settimana fu sufficiente per impadronirsi dei tracciati ferroviari e spostarsi agevolmente da un punto all’altro della città e dei sobborghi. I treni non eleganti ma funzionali scivolavano veloci sui binari, dentro un dedalo di gallerie che perforavano in lungo e in largo il sottosuolo e consentivano a milioni di pendolari di Manhattan, di Brooklyn, del Bronx, di Queens e degli altri sobborghi di raggiungere celermente il posto di lavoro.










With a token of fifteen cents, you could run around all day in the underground of New York. And, not once but many times, Pepo wandered from one point of that fascinating underground world to another, where there were shops, restaurants, cafes, pizzerias …  not to mention thousands of machines which, at just a few cents, spat out soft drinks, chocolates, popcorn, peanuts, braids of toasted bread, and many other things. A week was sufficient for him to seize the railway tracks and move easily from one point of the city and suburbs to another. Trains were not elegant then, but they were functional; they glided fast on the rails, through a labyrinth of tunnels that cut across the ground in all directions, and allowed millions of commuters from Manhattan, Brooklyn, the Bronx, Queens, and other suburbs to reach their workplace quickly.





Nessun commento:

Posta un commento