La
prima sentenza del Tribunale di Termini Imerese “chiarisce” la “farsa”
architettata ai danni del Perrone per l’infortunio e il cattivo uso del campo
sportivo. Già il Perrone aveva incassato un'altra vittoria con il Macello ,
oggi in piena proprietà della sua famiglia. Intanto incominciano ad arrivare
sentenze , spese legali e danni da pagare. L’armata Brancaleone del manumanca
lentamente inizia a trovarsi i nodi al pettine e il caos amministrativo creato
si va sciogliendo come neve al sole. Seppur lentamente , ma alla fine le
sentenze arrivano. Il nostro uomo conosce tutti i cavilli per vivere
impunemente. Quindi non fa tesoro di queste sconfitte e non molla i suoi avversari trovando sempre
nuovi varchi. In pratica , crediamo che lui miri a diventare l’uomo dell’anno per il
contributo che ogni anno procura a studi legali e avvocati. Ovviamente senza
danno personale perché è risaputo che lui non ha mai pagato né avvocati né
spese legali , lasciando questo onere a Comuni ed Enti. Ora battuto in
Tribunale, e grazie a queste mine vaganti (Cangelosi, Mancino, Pulizzotto)
riesce a far sospendere Il Perrone da Consigliere in attesa che il Tar
sentenzi. E’ una delle solite vittorie di Pirro costruita fra le maglie di una
burocrazia allucinante ed una legislazione mai definitiva e chiara(non
dimentichiamo il caso del fratello mai risolto). Il Perrone poteva evitare di
trovarsi ,questa volta in questa avventura, pur sapendo che questa
amministrazione barcolla in quanto a numeri. Ed è pur vero che su quattro
consiglieri “esaminati” solo lui ha ottenuto ben otto colpi di cui almeno metà
da ex compagni di merenda.
Che
la politica avesse bisogno un depuratore fisso è risaputo, ma ci sorprende,
come uno che i cittadini hanno mandato a Roma, non si sia ancora visto un gesto a favore del suo paese,
ma però riesce a seminare veleni e coltivare rancori che certamente
erediteranno i figli di questi protagonisti. Mentre al “romano” non servono né lezioni
di morale né di altruismo (BASTA RICORDARE I SUOI COMIZI QUANDO RICORRE SEMPRE ALLA FORZA PUBBLICA ANZICCHè RISPONDERE)anche il Perrone deve evitare di finire in queste
trappole. Perché è chiaro che il primo obiettivo è stato il Perrone ma il
bersaglio definitivo non è migliorare le condizioni del paese, ma impallinare
Cutrona . Tutto il resto sono chiacchere
come i loro manifesti dedicati agli sprovveduti che non sanno interpretarli.
Suonano come lozioni per far ricrescere i capelli e certo i marinesi non sono
capelloni ! Si unsano termini come “vergogna” dimenticando che ancora un
messaggio propositivo non si è letto. A turno a tutti non interessa il bene del
paese. E non possiamo dargli torto perché questo dimostra che alla fine Caino e
Abele non erano figli unici…
Per
i lettori che volessero analizzare la sentenza non hanno che farcene richiesta.
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