venerdì 22 gennaio 2016

ACQUAVERDE 23



ACQUAVERDE 23
La storia che volevo raccontarti
DI  SALVATORE GIUSEPPE POMARA

ILRACCONTO DELLA DOMENICA

 



  
     
     Una relazione su Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller consentì a Pepo di superare l’esame finale e conseguire il suo diploma di lingua inglese.   La scuola che aveva frequentato si trovava al ventiduesimo piano di un grattacielo della 42ma Strada, quasi di fronte a quello su cui campeggiava la scritta: The New York Times, il quotidiano newyorchese considerato, a ragione, uno dei più famosi del mondo. Bastava sfogliare l’edizione domenicale per rendersene conto.  Le finestre di alcune aule davano su Times Square e su Broadway, zone che erano diventate per lui familiari. Una sosta davanti ai teatri era d’obbligo prima di dirigersi, in compagnia di qualche ragazza, nel solito angolo di Central Park. Faceva ritorno per la stessa strada. A volte proseguiva per la Quinta strada fino all’Arco che immetteva su Washington Square, la piazza su cui si affacciava la New York University e dove troneggiava la statua di Giuseppe Garibaldi. Erano ancora tanti, all’inizio degli anni sessanta, gli italiani presenti nella zona che non avevano voluto sentirne di abbandonare quell’ultimo lembo di Little Italy.

      



A report on Death of a Salesman by Arthur Miller permitted Pepo to pass his final exam and obtain his English Language diploma.The school he had attended for it was on the twenty-second floor of a 42nd Street building, almost opposite to the building of The New York Times. Some of the classroom windows opened up on to Times Square and Broadway, areas that had become familiar to him. A stop in front of the theaters was almost obligatory for Pepo, before heading out in the company of some girl to his usual corner in Central Park.
He returned by the same route too. Sometimes, he continued towards Fifth Avenue until the Washington Square Arch, leading into the square which overlooked the New York University, and where a monument to Garibaldi had been erected. In the early sixties, there were still so many Italians who lived in what could be considered the last strip of Little Italy.






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