“Disegna ciò che vedi” e Olocausto vissuto dalla una bambina Helga Hošková Weissová
RIPROPONIAMO QUNTO PUBBLICATO LO SCORSO ANNO IN OCCASIONE
DEL GIORNO DELLA MEMORIA.CHI VOLESSE SAPERNE DI Più Può TROVARE IN INTERNET COSA FOSSE TERESIN, LA
STORIA DELLA SIGNORA ECC.ECC.
Abbiamo conosciuto la signora Helga a Milano
alla presentazione della mostra dei suoi disegni fatti nel campo di
concentramenti di Terezín e abbiamo scoperto che ci conoscevamo da lontano: suo
figlio ha sposato la figlia dei nostri carissimi amici.
La signora Helga nasce lo stesso anno come
Anna Frank nel 1929 e 4 dicembre del 1941 lei e suoi genitori vengono internati
nel campo di concentramento di Terezin, un luogo vicino a Praga – ex caserma
costruita dall’imperatrice austriaca Maria Teresa - dove Hitler fa riunire
soprattutto i bambini e dove le condizioni di vita sono ancora accettabili.
Tanto è vero che si fanno fare i filmati di propaganda mostrando al mondo che nei
suoi campi si vive bene, si fa del teatro e si suona la musica.
Il padre della piccola Helga invita sua figlia
a disegnare ciò che vede su un quaderno che le lascia. Ne è nata una
documentazione che è sopravvissuta alla guerra. Nei disegni della signora Helga
possiamo notare una differenza: finché la vita ha la parvenza di normalità sono
tutti a colori realizzati con tanti dettagli. Quando vede le scene drammatiche
abbozza solo un disegno in bianco e nero. Un disegno per tutti – una donna si
butta sul filo spinato sotto l’alta tensione e muore – la piccola pittrice
disegna il suo corpo straziato.
Nell’anno 1944 al’età di 15 anni lei e sua
madre vengono spostate ad Auschwitz e nella selezione lei dichiara di avere 18
anni e rimane nel reparto delle donne. - Ci raccontava che da quel momento non lascia
mai la mano di sua madre con la quale si salva. - Vengono destinate ad un campo
di lavoro a Freiberg vicino a Dresda ma da lì sono costrette a partecipare alla
“marcia della morte” che dura 16 giorni fino al campo di Mauthausen. Lì vivono
fino alla liberazione del campo il 5 maggio 1945. Dopo la guerra, il ritorno a
Praga dove la signora Helga studia la pittura all’Accademia e poi dopo la
Rivoluzione di velluto espone i suoi disegni in diversi Paesi del mondo. Nel
1993 ottiene il dottorato honoris causae all’Università di Boston e anche nella
sua patria le sono consegnati importanti riconoscenti. Nel 2013 esce il
racconto della sua esperienza: “Diario di Helga: racconto della vita di una
giovane ragazza nel campo di concentramento.”
Ecco la nostra testimonianza di Olocausto, a
lieto fine se volete ma nessuno può immaginare come viene segnata per tutta la
vita una ragazzina che ha vissuto i suoi orrori in prima persona. La signora
Helga ci ha raccontato i suoi incubi e le sue difficoltà e oggi fa di tutto
perché la memoria di loro che non sono stati fortunati come lei, non venga né
dimenticata né negata.
Milano,
25.01.2014
Růžena Růžičková
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