Gli insegnanti siciliani sono impreparati a riconoscere i segnali di disagio e a gestire le situazioni di violenze su un bambino. Questo è quanto emerge dalla ricerca "Gli insegnanti di fronte all'abuso: analisi del livello di percezione e conoscenza dell'abuso sull'infanzia nelle scuole siciliane" effettuata da "Telefono Arcobaleno" e presentata oggi a Palermo. Dalla ricerca, che ha coinvolto un campione di 4500 docenti delle scuole materne, elementari e medie, emerge che "solo il 35% degli insegnanti ha segnalato, nel corso della propria carriera scolastica, ai servizi sociali territoriali casi di sospetto abuso". Molto spesso queste situazioni sono state gestite all'interno della scuola senza avviare alcun tipo di accertamento dell'abuso impedendo così di intervenire in modo efficace. Inoltre solo il 34,5% dei docenti ha dichiarato di essere a conoscenza della qualifica di pubblico ufficiale attribuito all'insegnante e del conseguente obbligo di segnalare i casi di sospetto abuso. "Ma quello che maggiormente turba - dice Marika La Rosa di Telefono Azzurro - è che circa il 12% dei docenti ritiene che il minore sia corresponsabile dell'abuso subito attraverso comportamenti seduttivi o abbigliamento succinto. Una convinzione estremamente pericolosa che ridicolizza la problematica".
Si tratta di un argomento molto delicato che non ci permette nessun commento , ma che affida alla capacità di ciascun insegnante di valutare attentamente caso per caso. Se da un lato si interviene su casi che è bene portare alla luce , dall’altro le valutazioni debbono essere serie e altrettanto analizzate. Alcuni casi nazionali finiscono in “gossip” . E’ una cosa aberrante buttare intere famiglie nella disperazione. Come sempre accade le vittine sono sempre due: chi ha subito e chi ha sbagliato. In ogni caso è meglio segnalare (con molta riservatezza e discrezione) che ignorare.
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