venerdì 7 gennaio 2011

STORIE DI BEFANE

Storie di Befane
In un villaggio non molto distante da Betlemme, viveva una giovane donna che si chiamava Befana. Non era brutta, anzi, però aveva un pessimo caratteraccio. Era sempre pronta a criticare e a parlare male del prossimo. Era come ossessionata dalla pulizia. Aveva sempre in mano la scopa e la usava così rapidamente che sembrava ci volasse sopra. Inoltre faceva le calze ma solo per se stessa. Per la sua cattiveria ed il suo egoismo con gli anni diventava brutta. Un giorno giunse nel paese dove abitava, una carovana. Vi si trovavano tre uomini vestiti sontuosamente che chiamavano Re Magi. Essi le chiesero dove era la strada per Betlemme e le parlarono del motivo per cui si erano messi in viaggio. Andavano a trovare il bambino che avrebbe salvato il mondo dall’egoismo e dalla morte. Gli portavano in dono oro, incenso e mirra. La invitarono ad unirsi a loro ma lei rifiutò ma mandò al Bambino in dono una calza, una sola.Trenta anni dopo dalla Galilea giungevano le notizie di un certo Gesù di Nazareth, che compiva i miracoli. Befana capì che si trattava di quel bambino che lei non ebbe il coraggio di andare a trovare. Una notte Gesù risorto le apparve in sogno e le disse: “Coraggio, Befana, io ti perdono. Il regalo che tu non sei venuta a portarmi quando ero piccolo ora lo porterai a tutti i bambini: porterai una calza piena di caramelle e dolcini ad ogni bambino che sia stato buono e non egoista. Altrimenti gli metterai del carbone dentro la calza, sperando che l’anno dopo si comporti da bambino generoso.” La Befana fece così e così ancora sta facendo per obbedire a Gesù. E’ talmente felice che anche il carbone, quando lo mette, è diventato dolce e buono da mangiare. (Da don Giampaolo Perugini ,testo abbreviato)
Epifania nell’Est Europeo
Il giorno di 6 gennaio, in ricordo dei Re Magi, in alcuni Paesi dell’Est, i bambini ritagliano una corona in carta, e tre di loro se la mettono in testa. Vestiti “da re” vanno lungo le strade e bussano alle porte per augurare cantando: “Felicità, salute e molti anni…” Di solito ricevono qualche dolcino o qualche spicciolo.Oggi si usa ancora nei paesi, mentre nelle città la “visita” dei Re Magi avviene solo in famiglia. R.R.
Epifania a Milano
A Milano nella Chiesa di Sant’Eustorgio , nel parco delle basiliche dove svetta il campanile di Giotto , riposano le reliquie dei Re Magi. San Barnaba sbarcato a Luni mise le ossa dei tre Re in una bara e da lì caricati su un carro si mise in viaggio sino a quando il carro non si fermo’ alla periferia di Milano appunto alla fonte di San Barnaba oggi Sant’Eustorgio. Le ossa furono situate in un sarcofago imponente (ancora sul posto) e là restarono sino a quando Federico Barbarossa distruggendo Milano le trasferi a Colonia dove eresse la cattedrale detta appunto dei Tre Re. Ancora oggi lungo la strada che da Milano conduce a Colonia esistono varie trattorie che portano il nome “ai tre re” per ricordare dove sostò il convoglio diretto a Colonia. Lunghe vicissitudini storiche portarono alla restituzione parziale delle reliquie che con grande pompa tornarono a Milano, grazie all’intervento dell’allora Card. Ferrari. Ancora oggi tutto questo viene festeggiato con un grande corteo che attraversa Milano scortando i tre Re sino a Sant’Eustorgio. Nel nostro testo teatrale Alberto da Giussano e la sua Compagnia della Morte , si rappresenta appunto la partecipazione dei siciliani all’evento quando proprio il 6 gennaio Enrico VI sposa Costanza scortata da un immensa dote. Matrimonio avvenuto nella Basilica di Sant’ Ambrogio distrutta dal Barbarossa ma ricostruita con i soldi normanni e dai siciliani al seguito.

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