Chi ha l’abitudine di frequentare le librerie avrà notato che negli ultimi anni scalano le classifiche alcuni libri di diversi autori che mettono in discussione le posizioni e l’autorevolezza della Chiesa cattolica e il cristianesimo in senso più ampio. E’il segno di un grande interesse verso il Gesù della storia per riscoprirne il messaggio dopo 20 secoli di incrostazioni che l’hanno appesantito e deformato, una ricerca fino a poco tempo fa riservata ai soli specialisti. Ne è la prova l’attenzione per i libri scritti da Vito Mancuso, docente di teologia moderna e contemporanea presso la facoltà di filosofia dell’università San Raffaele di Milano, che ha una visione della Chiesa lucida e anche coraggiosa, per essere un teologo cattolico.
‘C’è un senso diffuso di sfiducia, persino di sospetto verso la Chiesa e il suo insegnamento ufficiale, l’impressione che qualcosa ci sia stato nascosto perché taciuto o fatto tacere o perchè elaborato a partire da verbosi concetti dottrinali, funzionali solo alle lotte di potere senza nessuna attinenza con la cosa in sé”, è la riflessione di Mancuso, teologo poco gradito in Vaticano, nel libro-dialogo con Corrado Augias Disputa su Dio e dintorni.
Bart D.Ehrman, storico del Nuovo Testamento e direttore del dipartimento di studi religiosi dell'Università del North Carolina, è una delle massime autorità mondiali di studi biblici, ed esperto di critica testuale, la scienza che ha l'obiettivo di risalire alle parole originali sulla base di manoscritti nei quali esse sono state modificate. Nel suo «Gesù non l'ha detto. Millecinquecento anni di errori e manipolazioni nella traduzione dei Vangeli» (Mondadori) riporta il risultato di trent’anni di ricerca. I testi dei vangeli sono stati corretti - afferma il cattedratico - manipolati, male interpretati numerose volte nei secoli; di nessuno si possiede il testo originale e solo un accurato lavoro di filologia ha permesso di ricostruire qua e là il tessuto delle origini, quanto meno di scorgere i punti nei quali sono state operati variazioni. Un esempio: la celebre frase e di grande impatto “è più facile che un cammello entri nella cruna dell’ago che un ricco entri in paradiso” è priva di senso. Che c’entra il cammello con la cruna dell’ago? Infatti è un errore di traduzione o di compilazione; il copista ha scambiato kamilos, cioè gomena grossa fune, con kamelos, cioè cammello. Se diciamo ‘è più facile che una grossa fune passi per la cruna di un ago, che un ricco entri in paradiso” è una frase che ha più logica.
Lo stesso punto di vista non confessionale con cui trattare i problemi religiosi ha spinto Augusto Cavadi, teologo e docente di filosofia in un liceo di Palermo, autore di diversi libri in materia, a scrivere “In verità ci disse altro - oltre i fondamentalismi cristiani (Falzea editore). “Sarebbe una perdita per l’umanità se si cancellasse la memoria di Gesù di Nazareth e del suo messaggio” puntualizza Cavadi. Dopo un lungo percorso teologico che l’ha portato ai margini del cattolicesimo, l’autore intende per “oltre il cristianesimo” un cristianesimo che conserva il meglio di sé e si libera del peggio. Cavadi cita padre Ernesto Balducci, il sacerdote dell’ordine clericale degli scolopi, morto in un incidente stradale nel ’92, personalità di spicco nel mondo cattolico e sostenitore del Concilio Vaticano II che si occupò di “temi planetari”, di diritti umani, rispetto dell’ambiente, cooperazione, solidarietà e pace, favorendo il dialogo tra credenti e non credenti. ‘E’ vicino il giorno in cui si comprenderà che Gesù di Nazareth non intese aggiungere una nuova religione a quelle già esistenti - scrisse padre Balducci - ma al contrario volle abbattere tutte le barriere che impediscono all’uomo di essere fratello all’uomo e specialmente all’uomo più diverso, più disprezzato”.
Queste pubblicazioni girano intorno alla tesi che il cristianesimo sia una religione costruita e che la predicazione di Gesù Cristo sia perfino qualcosa di diverso da quel complesso dottrinario che la Chiesa di oggi offre ai fedeli. I sostenitori di Benedetto XVI giudicano questa polemica una critica spregiudicata contro la Chiesa del Papa, considerato a torto oscurantista e antimodernista, contrapposta alla prospettiva emersa dal Concilio Vaticano II.
A noi non resta che aspettare il progredire di questo vivace dibattito. Chi era veramente Gesù? Il cristianesimo ha rispettato il suo insegnamento? O, se tornasse sulla terra, Cristo non riconoscerebbe le Chiese che pretendono di agire in suo nome?.
Mariolina Sardo
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