mercoledì 28 maggio 2014

DAL KRLES’ ! A PANE SMILUJ SE !



   
Sotto Pasqua una Tv ci ha martellato incessantemente annunziando un “kolossal” aiutandosi con qualche immagine ad effetto (l’arca di Noè, il passaggio del mar Rosso ecc.) anticipandone una miriade di puntate :La Bibbia ! Questa rete è l’unica che propone sistematicamente i vecchi film storico-religiosi a cui sistematicamente noi aderiamo. Questa Bibbia è stato un flop “kolossal” dove nemmeno il racconto biblico riusciva a decollare e a trasmetterti quel pathos che ci si attende.
Ieri abbiamo assistito ad un altro “Kolossal” non di casa nostra ma una produzione boema che ha dello sbalorditivo. Nel giro di due mesi, Radka Neumannova, direttrice del centro culturale ceco ci ha proposto un Fratelli Karamazov di ambientazione originalissima, un terribile e sconcertante Boemia andata e ritorno di Wolfraud de Concini e questa nuova produzione di casa “Tre fratelli” che messa a confronto con la predetta bibbia ha la capacità di lasciarla dietro di qualche lunghezza. 
Stiamo parlando del “Cirillo e Metodio, apostoli degli slavi”, serial prodotto per la Tv ceca. E’ il cammino degli slavi verso la cristianità , obiettivo raggiunto grazie a questi due eccezionali monaci. E’ la storia religiosa degli slavi e dei popoli che incontrarono questi due evangelizzatori. E’ la storia di una nuova filosofia portata non con le armi della conquista , è la storia di una nuova lingua nata è portata ad un popolo che da lì in poi non l’avrebbe mai più lasciata. Il pregio principale di questo lavoro mi è sembrata la continua ambientazione storica con le ricostruzioni capillari degli ambienti e soprattutto del pensiero non solo bizantino ma cristiano. Le citazioni , i dialoghi i luoghi sono uno spaccato senza il quale non puoi capire il periodo storico subito dopo Carlo Magno. A parte le scene di massa, le battaglie sono da segnalare gli ambienti e soprattutto alcuni deliziosi passaggi a cui non eravamo più abituati. L’amore fraterno (il falco perduto,la malattia, la riconoscenza reciproca…), i dialoghi della ragion di stato e della corte bizantina non sono mai banali, le motivazioni che spingono i due fratelli sono sempre ragionate.
Vorrei segnalare una piccola coincidenza. Quando alla fine degli anni sessanta iniziò una nuova evangelizzazione dell’est a cura di certi giovani di Comunione e Liberazione che si rifacevano appunto ai primi evangelizzatori cristiani e , soprattutto ai viaggi di Cirillo e Metodio, ieri sera io li vidi seduti in sala (i Buora, i Guidetti, gli Ottolenghi), qualcuno con occhi rossi per il percorso fatto negli anni sessanta altri perché slavisti e quindi rivedevano l’epopea del popolo degli slavi, e mi è sembrato volessero testimoniare quel ritorno del cristianesimo in una terra che proprio negli anni sessanta doveva ancora uscire dall’ennesima persecuzione oggi conosciuta come la “chiesa del silenzio”.
Dobbiamo la serata di ieri ad iniziative diverse ma che alla fine premiano la spontaneità culturale che unisce queste persone. Per quanto mi riguarda questo evento su Cirillo e Metodio mi ha dato la possibilità di incontrare decine di rappresentanti di riti cristiani diversi ma ricchissimi, impensabili in una comunità come Milano dove tutto esiste anche se poco appare. Impossibile ricordare tutti questi testimoni e cito solo gli ultimi interventi dovuti a Gianvico Casamisasca console della Slovenia e a Padre Rostilav Vladimir Kolupaev ,degli ortodossi uniti a Roma (Uniati) del rito addirittura risalente a Cirillo e Metodio.
Dal Console Giorgio Francesco Aletti e la preziosa  Signora Valeria immancabili dove c’è da dare testimonianza di fede e di cultura, non poteva mancare Mons. Francesco Braschi che fra Università e Biblioteca Ambrosiana è il vero faro della cultura slavistica mondiale, al Padre Panzeri GianLuigi attualmente working in progress di una guida monumentale ma anche storica sul percorso dei santi Cirillo e Metodio dedicata non solo ai pellegrini ma ai viaggiatori dei paesi attraversati dai due apostoli slavi, un nutrito gruppo di docenti delle più diverse scuole milanesi e dato l’orario e il giorno un pubblico interessato perché questo tipo di produzione cinematografica è una nicchia da gustare. Non possiamo non segnalare la presenza di Katerina Belunkova  dell’Ufficio ceco del Turismo  che ci permette di offrire al  pubblico presente una ricchissima modulistica sui luoghi ceki protagonisti della storia .
Stupisce l’altalena dell’addetto presso la santa sede che sistematicamente annunzia, smentisce, sposta e non viene mai. Forse perché come si dice a Roma l’ambasciatore laico è più rispettoso di quello religioso verso i temi a cui sono preposti. 


Ps. In questa raccolta di citazioni e segnalazioni non potevo non citare le autrici delle didascalie (Maria Teresa Natale e Ruzena Ruzickova) . E visto quanto mi è stato riconosciuto, circa 50 anni or sono , durante il rito del matrimonio cattolico ho il pieno diritto di riconoscermi fortunato di essere compagno di una figura per me preziosissima come Ruzena alla cui ombra continuo a crescere grazie alla  sua luce .    

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