Lungi
da me il dare lezioni a chi dovrebbe essere preposto per capacità e
mestiere. Da tempo facciamo parte dei sostenitori di certi stili che
altrove fanno parte del baglio personale come lavarsi i denti e altri
parti del corpo e quindi innaturati in noi stessi. Abbiamo combattuto
ferocemente gli anonimi e ci saremmo riusciti se qualche “resistente”
non continuasse a farsene scudo. Basta leggere gli ultimi commenti sulla
relazione dei riprenditi per rendervi conto del sottobosco che vi si
nasconde. Uno di questi anonimi autore di almeno tre dei messaggi è il
solito difensore “degli accantonati della raccolta rifiuti” che è sempre
presente in tutti i post, gli altri sono i soliti “vuoti a perdere,
coccolati per fare audience”, mentre in altro blog è stato bellissimo
vedere in tre che si firmano come solidarietà, subito dopo che un fatto
simile ha mostrato che persino nel fare le condoglianze si diventa
anonimi. L’altra nostra battaglia è quella della settarietà. Accettare
la presenza di vari blog dovrebbe essere segno di maturità di crescita e
arricchimento. Tenere informata la comunità su eventi e situazioni è
una fortuna se avviene tramite l’unico strumento “gratuito” e
disponibile. Ma tutti i segni negativi della nostra comunità emergono
proprio attraverso l’uso di questi veicoli informativi. Un Istituto
Scolastico che relazioni il pubblico , i genitori e chiunque pubblicando
una relazione da una insegnante di sinistra in un solo blog di sinistra
lascia perplessi perché induce a dare un giudizio sulla dirigenza della
scuola che emette una relazione “selezionando “ a chi inviarla .Ora non
credo che ci sia una circolare ministeriale in tal senso. Ora non penso
ci sia qualcuno che traduca in gelosia o invidia questo gesto. Lo fosse
se per la prima volta ci lamentassimo di ciò. Lo abbiamo rinfacciato al
Comune quando emette inviti e comunicati “ipocriti e mascalzoni” e
continueremo a ripeterlo perché la scuola non può fare politica. Ci
sarebbe piaciuto vedere la prof in questione candidata alle europee per
essere coerente con le sue ultime gesta. Ma certamente ci aspettiamo che
la responsabile della scuola vigili affinché la didattica non sia
vittima dell’appartenenza politica. Scegliere i canali informativi è
cosa da Michail
Afanas'evič Bulgakov e del vissuto del suo Il Maestro e Margherita. E
se possiamo giustificare poeti e dipendenti comunali che “giocano“ con
l’informazione perché la legge non impone adeguati titoli di studio non è
cosi per una scuola dove la prima condizione per un docente è quello di
essere abilitato e riconosciuto dallo stato. Le dirigenze precedenti
non avrebbero permesso che la politica prevaricasse sull’informazione
cosi come avviene in comune a dispetto di tutte le deontologie. Se
questo trova spazio a livello locale a maggior ragione ci preoccupa in
un contesto educativo internazionale.
Nessun commento:
Posta un commento