Anche lui ha trovato casa nel giardino dei giusti |
Il mondo filosofico di Milano si è di nuovo
interessato ad un personaggio del dissenso ceco, portavoce della Carta 77
insieme a Václav Havel,il professor Jan Patočka. Un
giovane filosofo e traduttore, Francesco Tava, ha presentato il suo libro: “Il
rischio della libertà” Etica, fenomenologia e politica in Jan Patočka, ed.
Mimesis,14.
Ma chi è stato Jan Patočka? Nasce nell’anno
1907 in Boemia e viene definito come “il maggior esponente del pensiero
fenomenologico dell’Est europeo”. Nei suoi studi si è occupato anche di Comenio
(Jan Amos Komenský). All’origine ha studiato la filologia slava e romanza ma
poi si è dedicato soprattutto alla filosofia e ha avuto come insegnanti
personaggi famosi come Edmund Husserl e Martin Heidegger. La loro fenomenologia
è stata però da lui elaborata e si può riassumere in una sua frase: “il
soggetto fa parte del fenomeno mondo”, infatti Jan Patočka fu coinvolto nella
situazione storica cecoslovacca diverse volte. Nel 1939 insegna all’università
ceca quando Hitler la chiude, Patočka
deve lavorare come operaio. Nello stesso tempo prepara i testi per i futuri
studenti. Nel 1945 torna ad insegnare nell’Università Carlo di Praga ma con le
prime purghe degli anni ’50 viene di nuovo allontanato. Rivive lo stesso
destino nel 1968 quando torna ad insegnare alla prestigiosa università ma solo
fino al 1972, l’anno in cui fu mandato prematuramente in pensione. Non è d’accordo
con l’intervento militare del Patto di Varsavia e si inventa “i seminari di Patocka” convocando
gruppi di studenti della sua università casa
per casa per non essere controllati dal sistema, dove lui plasma il pensiero di
molti dissidenti e personaggi di rilievo della vita cecoslovacca. Nell’anno
1977 nasce un movimento per i diritti civili che chiede al governo di
rispettare le libertà scritte nella costituzione ed esprime le sue idee nel
documento conosciuto come Charta 77. Jan Patočka insieme a Václav Havel sono
autori del testo e diventano i portavoce del movimento. Il futuro presidente
della Cecoslovacchia viene imprigionato mentre Patočka subisce numerosi
interrogatori che gli diventano fatali: muore in seguito alle percosse nel
1977.
Milano,
03.05.2014
Růžena Růžičková
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