sabato 26 agosto 2017

43 ANNI : URGE ESTETISTA !

LE FOTO SI RIFERISCONO ALLA SETTIMA EDIZIONE DEL PREMIO

 O MEGLIO IL CHIRURGO PLASTICO !

Se una cosa dura da 43 anni deve pur valere qualcosa… Mi sono posto questa domanda più volte e forse sbagliavo “esigendo” modifiche, correzioni aggiornamenti. Questa staticità (e tirannia ) ha permesso al Premio di Poesia di durare da ben 43 anni( e questo in Sicilia non è difficile…). I proprietari del premio (Ciro e Maria Concetta) se ne guardano bene da accettare consigli e suggerimenti perché altrimenti rischierebbero di perdere una egemonia che fino ad oggi ha garantito la sopravvivenza del premio. Persino in Vaticano si sono salvati inserendo la regola che ad un a certa età il Cardinale “deve dimettersi”. Del resto non si può mettere la museruola (o meglio la mascherina…) a nomi ( ormai marinesi a tutti gli effetti…) come i componenti della giuria !  Immaginatevi cosa succederebbe se nella giuria si inserisse un Franco Virga ! Ora dopo aver pregato per la salute del Segretario del Premio bisogna suggerirgli di stare vicino al Prof Di Marco e che lo stesso stia lontano dalla premiata…
I marinesi ora dobbiamo imparare a trarre vantaggi da questo premio. Intanto la paternità del Comune in questo momento che il Barbaccia “lascia fare” e che Antonino Greco prende il volo (anche su temi non proprio suoi) è il momento ideale per valorizzare quello che da anni “gridiamo”.  L’agricoltura tradizionale è finita, i marinesi vignaiuoli (tranne due – tre su settemila abitanti) hanno dato forfait facendo vino schifoso… I due tre si auto elogiano prima di vendere il vino acquistando premi come fanno quasi tutti i poeti… L’edilizia che si basava sul “nero” è agonizzante trascinandosi dietro un infinità di studi tecnici e piccole imprese. Ora potrei continuare su cose già dette… Rimane la risorsa degli eventi di qualità su cui puntare. Ma ormai siamo ancora nella fase che i non  specialisti coprono cariche non non tecniche ma politiche. Se poi vai a guardare esistono gli strumenti perché la macchina dello stato ha previsto tutto ma non gli assessori coglioni o i funzionari imbecilli…
Ora il marinese deve “usare” il premio di poesia anche in affari. L’imprenditore inviti i suoi clienti durante il premio per mostrare “questa faccia” di Marineo approfittando di tutti i servizi che il Comune in questi giorni mette a disposizione e che di volta in volta deve migliorare. I ristoratori (quelli pochi rimasti) trovino estro (mi ricordo che Mancino telefonava ogni settimana ai suoi clienti proponendo un menu speciale…) , che il comune autorizzi esercizi provvisori di ristorazione ambulanti (mi devo spiegare meglio ?) perché ormai la”cena dei poeti” è diventata la cena delle beffe o la cena degli accattoni dove devi questuare il biglietto gratis … (quest’annosembra ci sia la cena segreta…)
Si aggiungano eventi collaterali per la mattina e per il giorno prima aprendo agli artisti e artigiani liberamente gli spazi. Si insista con i negozianti affinchè aprano i giorni festivi altrimenti la smettano di  piangere miseria mentre vestono dolce e gabbana…
Ci sono almeno dieci eventi da valorizzare a Marineo. E forse si dovrebbe di nuovo smembrare le due cariche : cultura e turismo. Diciamo grazie alla cultura perché in questa occasione porta a Marineo bellissime signore ma non … pane e quindi abbiamo bisogno un'altra figura per il turismo . Se volete accetteremmo anche un gemello dello Spataro ma a  condizione che sappia fare quello che fa per la cultura facendo altrettanto per il turismo.
Ora pensare ad una settimana del premio di fare interventi è impensabile e sarebbe ora che i  proprietari del premio maturassero, perché oggi non basta più recitare a memoria né il cinque maggio né il Pascoli e se non sono capaci di farlo cerchino fra i mille “amici” qualcuno che sia all’altezza perché né il fascino né la bravura della Falbo né quello della Palermo seppur sostenute da cotanto ospite possono reggere un ruolo che spesso è a “vuoto”.
Ricordo all’Amministrazione che l’evento si svolge di Domenica e quindi gli uffici pubblici sono chiusi quindi se non si può delegare nessuno si usi il trasferimento di chiamata affinchè chi chiama da fuori  possa sentire una voce accogliente, non dico delle precitate signore, ma almeno non quella del dipendente frustato …    
Ci sfugge se tutto questo compete, ora, al Comune …     Come non so chi compete fermare la rottura con la Fondazione che ormai siamo al livello di dispetti…
(continua)

1 commento:

  1. Questa cena , clandestina o no, va pensata diversamente. Fatti salvi cinquanta ospiti che intervenga chiunque , prenotando e pagando ! Si evita di escludere e si rende ancora più collettiva e sociale la serata. E non ultimo procura risorse al premio che cosi facendo diventa un autofinanziamento... E voi credete che chi è abitiuato a scialacquare milioni possa accettare iuna cosi semplice soluzione ormai applicataormai ovunque ?

    RispondiElimina