https://www.youtube.com/watch?v=nweHAu3ldGI
SUGGERISCO DI AVVIARE LA CANZONE MENTRE LEGGETE L'ARTICOLO
Ci sono appuntamenti a cui non puoi mancare. Per i giovani mancare al concerto del tale è come tradire, per i meno giovani non ti puoi perdere l’incontro se Federico ti convoca. Non so a quanti di questi appuntamenti sono stato ma ricordo bene quello epocale di Roma , poi vai incontri quando saltavano fuori novità, poi quando Jesi concesse ospitalità al nostro pittore dai mille colori che aveva dedicato un antologica su Federico , poi seguii addirittura la sua riesumazione avvenuta a Palermo sotto la “responsabilità di un nostro compaesano (Mons Randazzo) “ ed infine partendo da brevi annunzi sui quotidiani e da una certa discreta reclame nelle stazioni alla fine decisi che a Jesi “dovevo “ andare. Non mi aspettavo grandi novità , come sempre gli studiosi storici e tradizionali vengono “aggiornati dai nuovi e questo mi interessava. Mi interessava anche il taglio che si è voluto dare tentando di allargare i “fans” di Federico fra i giovani. Ci sono riusciti in parte perché giovani ne ho visti pochi ma giovanissimi non annoiati molti…
Conoscevo la parte bassa di Jesi e il suo…
verdicchio ma non ricordavo se negli anni ’70 avevo frequentato anche la parte
alta… certamente si, ma la memoria ogni tanto…
Il cartellone del cantastorie |
Già mi ritrovo a chiedere dove si svolgeva la
mostra e su cinque a cui ho chiesto ho dovuto incontrare una argentina e una
rumena per saperlo perché i tre jesini non lo sapevano e in giro per Jesi non
trovavi un manifesto… Quindi seguite la direzione centro se potete posteggiate
davanti i mercatini o in via delle Vittorie e lì avrete un immagine di come
vorremmo fosse la nostra Sicilia oggi : scale mobili e ascensori pubblici che
ti portano dalla città bassa alla alta in mezzo a pulizia e decoro. L’accoglienza
alla mostra è da festa privata per cordialità e disponibilità delle assistenti
(ma quali hostess…) a cui non mancava nulla: ti dicono tutto quello che farai e
dovrai fare consegnandoti un semplice opuscolo esplicativo per poi avviarti
dalla sala 1 all’ultima seguendo un percorso tematico logico e ammaliante
(inspiegabile la mancanza del catalogo).
Vi avviso subito che non troverete cimeli federiciani
, né statue ne materiale conservato né prestato. Non proverete emozioni toccando
la statua o la sua sedia o il suo falco. Tutto e mediatico e visuale. Alta
definizione con commenti ben posti anche nei contenuti (non sono riuscito a pescare
un inesattezza…) anzi vi dirò che mi sono emozionato quando fra le fortezze di
Federico ho trovato Marineo (o meglio Al-Kazan) …
Servendosi del classico “io narrante” sostenuto
da immagini di cui all’oggetto e da attori vi immergerete in uno spaccato
esaustivo su Federico che i migliori autori o storici federiciani non sanno di
solito dare ai visitatori. Ma il “colpo di teatro” è quello della animazione delle
incisioni antiche che hanno inchiodato i “più piccoli” (dalle elementari alle
medie) nei tanti sgabelli disseminati lungo il percorso. Confermando l’errore
di oggi che si vuole i ragazzi esperti in video giochi mentre non ci accorgiamo
che a scuola assimilano la qualunque e sono preparatissimi…
Da non perdere la sala del falco . De Arte
Venandi cum avibus… per me la sala migliore per sintesi, immagini, spiegazione
: insomma qui sì la Signora Federica (le coincidenze…) Candelaresi , direttrice
del Museo, e tutto lo staff si sono superati perché fra le centinaia di Musei
visitati con i miei figli qui hanno accontentato tutta la famiglia .
Ho saltato non a caso la piazza di Federico. Il luogo dove è
nato è segnalato da una lunga scritta che finisce in una aiuola dove una scritta
multilingue (arabo compreso) indica dove fu montata la tenda di Costanza ,
normanna ,forse più siciliana, dal forte carattere che volle la tenda aperta da
tutti i lati (come del resto è la tenda simbolo del museo) affinchè tutti
vedessero che partoriva veramente il nipote del Barbarossa e non il frutto di
un accoppiamento con il diavolo…
La Magna Curia |
Non so spiegarmi come ho potuto saltare la
stanza 15 quella delle donne di Federico. Mi sto ancora chiedendo se fu mia
moglie a distrarmi per gelosia e invidia o per il mio senso siciliano dell’onore
che considera , cosi come per Costanza, la sola e legittima moglie di Enrico !
Per il pranzo fra quelli suggeritici
scegliemmo il ristorante Chichibio (bastano 30 euro) a due passi dal Museo perché
abbiamo potuto usufruire del biglietto ancora valido dopo la pausa pranzo.
Ps Sia nel mio testo che nelle varie versioni
dei nostri spettacoli su Federico è sempre emerso l’ammirazione , forse anche l’affetto.
E proprio per questo che ancora oggi noi canticchiamo la sua Poi che ti piace
amore da noi musicata.
Il sogno di Re Guglielmo , nonno di Federico , nel Parco Vecchio di Marineo |
Gentilissimo Sig. Sanicola
RispondiEliminala ringraziamo infinitamente per lo splendido articolo sul nostro museo, se ci permette lo segnaliamo dalla nostra pagina facebook.
Ancora mille grazie!
Federica Candelaresi
tel. 0731 084470
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