I/7 SETTIMA 19 AGOSTO 2017
La stessa notte che fu preso il castello Sefera, la governante, preso
un suo schiavo e una balia e parte del tesoro , si calò dalle mura e giunta al
porto noleggiò una barca per farsi
portare a Costantinopoli. Dopo in tre giorni incrociarono tre legni corsari che
subito uccisero il servo gettandolo in mare, poi perché molto piangeva presero
Sefera e la buttarono anche lei a mare e la povera balia dopo averne
continuamente abusato mori straziata e anche lei fu buttata a mare. I corsari
giunti a Salonicco vendettero la loro mercanzia a Epidonio, un mercante di
Costantinopoli, che conteggiò anche il bambino come merce e presa una balia per
allattarlo pensò di portarlo a Costantinopoli per adottarlo come figlio perché
era molto ricco e non aveva figli. Sua
moglie dapprima lo accetto malvolentieri temendo fosse frutto di una relazione
extraconiugale del marito ma dopo essersi accertata da chi conosceva il fatto,
avendo accompagnato il marito nel viaggio, lo prese a ben volere facendo
battezzare e ben conoscendo la sua
misera sorte volle chiamarlo Meschino anche perché gli spirava tanta tenerezza.
Al tempo che il Meschino compi 30 mesi la moglie di Epidonio partorì un figlio ,Enidonio, e dal quel
momento tutte le attenzioni passarono dal Meschino al nuovo figlio. Ed Epidonio
mise il Meschino come schiavo del figlio affinché lo seguisse sempre e fu cosi
che il Meschino poté imparare l’arte della mercanzia e tutte le lingue che
servono come il turko, l’arabo, l’egizio, il latino e il greco e arrivato a 20
anni si fece bello di forma e di viso e
sempre seguiva Epidonio come suo schiavo.
Nessun commento:
Posta un commento