mercoledì 30 agosto 2017

CIRO SPATARO SUL 43 PREMIO



UN PREMIO CHE APPARTIENE
ALLA SICILIA
LA SECONDA EDIZIONE
Talvolta qualche amico, col passare degli anni, vedendomi sempre così impegnato
nell’organizzazione del Premio di Poesia , mi dice. Ma chi te lo fa fare?
Poi ripenso alle ultime parole del prof. Pietro Mazzamuto, nel giorno del suo
novantesimo compleanno che invitava me ed alcuni componenti della giuria, fra cui
Flora Di Legami e Michela Sacco Messineo, a non demordere mai perché “ Il Marineo
ha un suo posto particolare nel panorama dei premi letterari, quello che più di
tutti, valorizza la lingua siciliana”. Una frase certamente spontanea
che dava e da un senso al nostro lavoro e alla nostra caparbia volontà di continuare
su questa strada. Ecco allora il segno di un impegno che si mantiene anche per le nuove
generazioni, poiché se i dialetti sono in continuo regresso rispetto alla lingua sia
per il rapido mutamento delle attività umane che per l’accesso sempre più largo delle
masse alla lingua nazionale, tuttavia si deve registrare con piacere la ricerca spasmodica
del dialetto e della storia che ci lega ad esso proprio da parte di nuovi soggetti che
li rivalutano come fatto culturale rispetto all’idioma nazionale.
Quest’anno abbiamo avuto modo di notare un notevole risveglio fra i poeti
dialettali e fra essi non possiamo non citare 6 un siciliano della diaspora, Rino Cavasino
che, con la raccolta “Amurusanza” si è imposto all’attenzione per la straordinaria ricchezza
di linguaggio, per l’espressività rapida nonché per la freschezza di immagini
e colori radicati nella profonda tradizione della terra siciliana.
Sicuramente uno dei libri più interessanti, in lingua siciliana, degli ultimi
anni. La sua poesia è una delle più alte espressioni della lirica siciliana dei nostri
giorni. Anche nella sezione “ inediti” in lingua siciliana abbiamo avuto modo di apprezzare
il retaggio di un gergo, di un lessico o di una parola che appartiene ad una
cultura specifica, come quella della tradizione siciliana, e ciò proprio per una esigenza
di rigenerazione, nel momento stesso in cui con la parola in vernacolo si recuperano
valori e momenti essenziali del vivere . Su tale linea si sono posti in evidenza
i poeti Pietro Valenti e Mario Tamburello che con i loro versi hanno fatto comprendere
come la poesia è nelle radici della propria anima. Spesso, andando a ritroso nel tempo,
mi sono chiesto le ragioni di un premio e di fronte a me ho ancora presenti le parole,
dette a Marineo dal poeta russo Evgenj Evthushenko, nel settembre del 1995, alla
giornalista Clara Picciotto, ed alla precisa domanda della stessa : “ la poesia aiuta
l’uomo?” Evthushenko rispose testualmen7 te “ Si, ma noi non l’aiutiamo e difendiamo
per quanto ne sia degna. Il fatto che sono qui stasera in un piccolo centro come Marineo
dimostra che la poesia è viva ed è ancora la voce dell’uomo.”
In tal senso il richiamo all’umanità dell’uomo è per noi la nota distintiva che
ha guidato questa nostra iniziativa culturale. Anche sotto questo aspetto quest’anno,
da questa 43^ edizione del premio Marineo, sono emerse voci significative nella
sezione della poesia edita in lingua italiana. 
Ancora una volta le scelte effettuate dalla
giuria riflettono il quadro complessivo delle tendenze nuove che vanno emergendo
nella produzione poetica contemporanea. Nella fattispecie il premio attribuito
a Marcella Delle Donne per l’opera “ Donne Donne Eterni Dei ” evidenzia una forma
di poesia nuova che va subito al cuore del problema, e che ci permette grazie alla
chiarezza del linguaggio usato di penetrare nel dramma di tantissime figure femminili,
facendoci comprendere come non si può rimanere indifferenti di fronte a storie
di donne e bambine migranti che non solo sono vittime di emarginazione nonché di
violenza fisica e psicologica ma che quotidianamente vanno incontro alla morte.
Il grande merito della poesia civile di Marcella Delle Donne è proprio quello
di non limitarsi alla denuncia, mettendo in luce un universo femminile che, pur fra
tante sofferenze ed umiliazioni, fa palpi8 tare liricamente il valore precipuo delle
donne che prendono coscienza dei propri diritti; come “ Nice coraggiosa indomita
Masai”, la cui lotta in Kenya per eliminare la barbara pratica della infibulazione delle
bambine, comincia finalmente a far capire l’insensatezza di una mutilazione dovuta ad
una antica tradizione tribale. 
 Inoltre il Premio Speciale Internazionale,
assegnato quest’anno al soprano Desirée Rancatore, è sicuramente il segno
rivelatore di questo progetto che il Premio Marineo sostiene, e cioè il coniugare al
mondo della poesia tutte le altre espressioni artistiche quali momenti diversi ma convergenti
per esaltare il valore globale della cultura. L’attribuzione del riconoscimento a
Desirèe Rancatore non solo premia un soprano di valore assoluto, che nel corso della
sua carriera, si è esibita nei più prestigiosi teatri del bel canto del mondo, ma è la
maniera migliore di manifestare l’omaggio della Sicilia ad una figlia della nostra terra
che si è affermata nel panorama internazionale grazie alle sue grandi qualità interpretative,
capaci di trasmettere una vasta gamma di emozioni.
Ciro Spataro

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