I primi a passare furono quelli che solitamente bivaccano
nelle poche panchine al “ ferro”, a cui subito si aggiunsero quelli della Villa
di san Ciro. Oggi erano irriconoscibili ! Ma era un piacere vederli. Erano i
nostri pensionati. Bella gente dalle facce pulite , gente che almeno da vent’anni
vive bene, sta all’aria aperta, disquisisce su tutto e può contare su un eccellente
servizio personalizzato 24 ore su 24 : i
propri figli! Sanno a memoria tutte le leggi che li riguardano: dal servizio
sanitario nazionale, alle leggi sulle pensioni, ai diritti umani ! Sfilarono
uno dietro l’altro in silenzio perché avevano già gridato tutta la vita.
Mancavano solo quelli a cui le medicine non avevano potuto risolvere i loro
malanni. Durò un bel po’ il passaggio e li vidi sparire dietro l’angolo a buon
passo per la loro età. Subito dopo un lungo corteo di donne nere con velo nero.
Non si sentiva volare una mosca. Un accenno di rosario collettivo. Dalla recita
dell’eterno riposo capii che erano le vedove. Erano in proporzione ai vecchi e
forse facevano gruppo con i primi cioè erano entrambi vedovi sia maschi che
femmine… Li accompagnava la tristezza …
Non ebbi il tempo di rientrare che un vocìo forte e assordante riempi la strada. Una volta si chiamavano “cagnuluna” ! Decine di ragazzi che si inseguivano, scolaresche per classi senza maestre e quindi più scatenati del solito. Non finivano mai ! Si sentivano voci, chiamate senza risposte, grida. Totò, Cicciu, Giova, Ciro, Nino, Marietta, Francesca, Rosetta ! Ricevetti un colpo quando riconobbi alcuni di loro… Mi cercai in mezzo a loro inutilmente ! Pensai che ero andato avanti… Fu bello vederli e mi ricordai il giorno della foto in classe quando la maestra con una spugna imbevuta d’acqua alcuni li pettinava ad altri (sempre i soliti…) prima dava uno schiaffone e poi li pettinava …
Riconobbi in mezzo a loro un gruppetto separato. Erano i
più tristi. Li ricordavo con il sorriso arrogante di tutti i giovani con
l’audacia dei loro anni. Alcuni li conoscevo, altri sapevo perché erano assieme
a loro. E non erano pochi. Erano quelli
delle foto di classe che non sarebbero mai diventati grandi.
Poi passava un gruppo strano. Erano monache e preti.
Soprattutto alcuni brontolavano: soprattutto i preti. Era difficile sentirli e
allora mi misi in ascolto.”Tutta la vita non ho fatto altro che celebrare
matrimoni altrui… ma il mio quando lo celebrerò ? Mai !”
Invece era a testa alta il gruppo dei separati degli
adulteri degli abortisti, dei divorziati dei sessualmente diversi, insomma era
un bel gruppo. Spiaceva che malgrado il Papa e il Vescovo li avesse sdoganati
non hanno mai il coraggio di registrarsi nel nuovo stato. “2016 nessuno !”.
Seguiva una processione lunghissima di gente
irriconoscibile. Quasi tutti eleganti mi sorprese perché non si capiva nulla di
quello che dicevano. Seppi dopo che erano gli emigranti che parlavano lingue
diverse con i propri figli perché avevano rinunziato alle loro origini…
Sembravano sbandati perché non riconoscevano più le strade e le case e
rimpiangevano la povertà di allora… e pensavano di ritrovarla…
Era come riavvolgere il film della vita.
Ormai si era fatto tardi e stavo per rientrare quando
quasi mi venne un colpo. I miei nonni. Seguiti dai bisnonni dai cugini dagli
zii, dai miei suoceri e cognati. C’erano tutti. I miei bisnonni mi commossero
perché non li avevo mai visti prima. Mio bisnonno Pietro con suo Padre Simone.
Mio nonno Onofrio con mia nonna Rosalia. Mi salutarono con un cenno della mano
mentre io cercavo un altro fazzoletto un ennesimo fazzoletto… Fu allora che mi
uscirono dalla bocca le prime parole che uno pronunzia: mamà papà !
Non mi era concesso né fermarli né parlargli. Tentai con
mio fratello Gianni. Ma lui era ancora incazzato…
Quando rientrai ero felice e sorridente. Non era un sogno.
Ero sicuro che a breve li avrei rivisti.
Al Castello. Tutti erano diretti al castello. Ero sicuro
di trovarli li, tutti, in qualche foto.
Anche quelli dei tempi quando non esistevano le
fotografie! Sì, perché sicuramente quelli di allora erano la fotocopia di
quelli di ora. Anche se la fotocopiatrice non esisteva, ma esisteva quel filo
bellissimo che lega i padri ai figli sin da quando Dio creò Adamo
ed Eva … a sua immagine e somiglianza!
Le foto pubblicate si riferiscono all’allestimento della mostra. Potrete facilmente notare come tutte le categorie emergenti della comunità hanno partecipato all’allestimento. A cominciare dai Boys Scout sempre presi in imprese inutili, La Proloco che si è persa nuovamente fra giochi di potere e riunioni, quelli della San Ciro con i suoi 50 iscritti in perfetta uniforme rossa, le varie congregazioni di eremiti nel sociale,i centri anziani, qualche gruppo teatrale sempre in fibrillazione se si tratta di esibirsi ma mai presente in altro, i volontari erano assenti perché avrebbero dovuto lasciare(sic) ammalati e disabili in assistenza !
RispondiEliminaLe due persone nelle foto sono un povero Cristo illuso che la cultura paghi a Marineo e una sua giovane aiutante…