martedì 29 agosto 2017

GUERINO UNDICESIMA



I/11  UNDICESIMA  29 agosto 2017
Giunto in piazza subì l’ ilarità  della gente che lo chiamò subito villano . Persino Elisenna rideva di lui pur non avendolo riconosciuto . Quando gli toccò entrare dentro la palizzata  subito gli venne incontro un turko che immediatamente il Meschino abbatte e questo gli fu segno dell’astio che avrebbe in futuro nutrito per i turki. Poi abbatte Anfirone di Assiria e questo mise a rumore la piazza essendo Anfirone conosciuto come il più bravo fra decine di cavalieri. E la cosa sbalordì persino Alessandro che non si aspettava tanto dal meschino. Quindi abbatté  Torindo di Turkia e suo fratello Pinamonte poi abbatté  Brunas di Liconia. La gente gioiva e parteggiava gridando Viva il Villano mentre gli altri sfidanti erano molto contrariati. Quindi abbatté Costanzo dell’Arcipelago e di nuovo Napar e il fratello, quando Tanfirio assieme ad un gruppo di cavalieri lo aggredirono tutti assieme , stava per finire calpestato  sotto il suo cavallo, se non avesse reagito con forza abbattendo altri cavalieri. Questo creò molto disappunto nella piazza che protestava. Elisenna ammirata da tanto valore chiese al fratello chi mai fosse questo valente cavaliere. Negò di conoscerlo e aggiunse che  “chiunque esso sia è un grande cavaliere , penso sia qualche barone che non vuol farsi riconoscere”. Nel frattempo il meschino   disarcionò Archislao e Amansone di Tebe e poi Tapalle di Alessandria e già lo aggredivano nuovamente in gruppo e sino ad ora ne aveva abbattuti più di 40. Allora Alessandro va dal padre dicendogli che “non vi è onore ad andare in gruppo contro un solo cavaliere” al che l’imperatore fece suonare le trombe e cosi fini il primo giorno del torneo. Sentite le trombe il Meschino scappa per piccole vie sino al giardino dove Alessandro intanto era andato ad aprirgli la porta, mentre il pubblico in piazza rideva del Meschino che pur avendo vinto la giostra fosse scappato. Entrato il Meschino nel giardino fu spogliato delle armi e rivestito da Alessandro che  gli si complimentò con abbracci e baci e rilassato il cavallo lo fece portare nelle stalle affinché non fosse riconosciuto, quindi chiuse armi e drappi in una stanzetta segreta sotto chiave  recandosi  allegramente al palazzo dove il Meschino avrebbe servito la cena.

Nessun commento:

Posta un commento