Come sia possibile andare a Jesi ,
intrattenersi con Federico II di Svevia , siciliano osteggiato dai tedeschi per via di padre,
dagli jesini per via di nascita, normanno per via di origini, senza andare a
Loreto ! Negli anni giovanili mi affascinava il fatto che degli angeli avessero “deciso” di portare da
Nazaret a Loreto la casa dell’Annunciazione, la casa dove Gesù visse infanzia e
adolescenza, dove forse giocò al pallone e si rincorse con i compagni (vedi
vangeli apocrifi sul giovane Gesù). La tradizione era solida e ancora non erano iniziate le sceneggiate sulla Sindone ,
le apparizioni di Mejugorye (è di oggi la notizia che per le sette prime
apparizioni si aspetta la conferma della Chiesa…) e tante discussioni sulle
reliquie . Lavorando ad Ancona mi veniva
relativamente facile “correre a Loreto”
e cosi iniziai a documentarmi e a ragionare sulla Santa Casa di Loreto.
Annotavo i pro e i contro sino a quando non mi imbattei in uno scritto (Il
Procuratore e il Centurione, Sellerio) di Anatole France che “precisava che al
tempo di Gesù non esistesse un villaggio chiamato Nazaret… La cosa mi intestardi
anzichè scoraggiarmi e cosi annotavo i pro e i contro per vedere dove andavo a
finire. Intanto annotai che non era un “santuario di apparizioni” e questo eliminò
strumentalizzazioni di veggenti vari. Imparai a separare storia leggenda e
tradizioni fin dove fosse possibile. Ricordo che annotai:
-La casa non ha fondamenta
-la casa è su tre lati e senza tetto con una
sola finestra (da qui entro l’Angelo ?)
-costruita con materiali (analizzati) di
origine palestinese con loro tecnica costruttiva
E cosi via con questi elementi passai ad
altre analisi sino a quando mi trovai il primo muro: come hanno fatto (gli
angeli) a portarla in volo sino a qui ? Certo agli angeli tutto è permesso per
noi cattolici , ma o torni alla leggenda o alle tradizioni o alla fede e questo
rendeva inutili le mie ricerche… Feci una lunga pausa.
Fu proprio ad Ancona assistendo al carico-scarico
di una nave che dedussi che anche una casa si può smontare, intelaiare e
caricare e scaricare da una nave … e poi rimontarla a destinazione. Tutto
questo può essere avvenuto anche al tempo di Federico II mentre era ancora vivo
o meglio mentre era in terra Santa… per poi arrivare a Loreto nel 1296 , ma
prima aveva fatto tutta una serie di spostamenti durati qualche tempo : fra “smontaggio”
, imballaggio e soste il Federico se ne era andato…
Supposizioni, ipotesi (come direbbe qualche
settario del mio paese) !
Intanto anche ora il tempo passa e cosi uno
studioso suggerisce che la cosa avrebbe potuto farla un certo De Angelis della
marca anconetana “certamente” presente in terra Santa. Beh come chiusura della
ricerca non era male. La tradizione affida ai De Angelis il merito di aver
portato la Casa da Nazaret a Loreto giustificando le varie tappe con la
presenza di pirati turki nell’Adriatico e spuntando tanti altri spigoli. Ora
noi come abbiamo fatto per la Sindone (non dimenticate i dispiaceri che subì il
Cardinale di Torino per aver autorizzato il “taglio” del tessuto per il
carbonio 14) torniamo indietro alla tradizione . La Chiesa chiama oggi la
tradizione fede e siccome non siamo né teologhi
né biblisti propendiamo per la tradizione che non ha mai tradito i cattolici.
Ps. Non ripeto la storia del santuario con
tutte le opere artistiche che contiene. Ve ne segnalo solo due. La prima la
sacrestia affrescata da Michelozzo da Forli. Ti fa mancare l’aria come fossi un
adolescente innamorato. L’altra moderna contemporanea dove l’artista volle
presente in una lunga processione tutti potenti del suo tempo da Togliatti e
Nenni allo Scia di Persia a Gagarin ! Ovviamente avvalorando la tesi che Giovanni
23mo e Mons Capovilla (il suo segretario
che poi divenne rettore a Loreto) fossero comunisti : e noi moderati lo
credemmo !
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