domenica 1 dicembre 2013

DAL NOSTRO INVIATO....A BOLOGNETTA !



“E’ stato un bellissimo pomeriggio !” mi dice Totò Randazzo di ritorno dall’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università Popolare di Bolognetta. Non è la prima volta che occupandomi di Buttitta ne esco maluccio. Dopo averlo incensato per anni (padre e figlio) a Milano nel mio teatro (mitico il commento di un altro amico Giovanni Di salvo) mi trovo coinvolto quasi in una rissa quando al castello Buttitta-figlio fu manovrato a sua insaputa per boicottare la nostra richiesta di trasferire i beni archeologi “buttati” a Palermo nel nostro neo-museo archeologico di Marineo. Lo usarono (vero ex assessore alla cultura ?) per impedirci di esporre la nostra civile richiesta. Si quel pomeriggio che la ex first lady (sic) fece le prove di quell’ indegno spettacolo che poi si replicò in piazza del duomo (apostrofando “buttasella”…). Allora vidi il prof. Buttitta fulminarmi con lo sguardo e l’assessore inginocchiarsi davanti a lui spiegando ciò che non ci è dato sapere…Poi in varie occasioni mi è toccato sottolineare “tutto questo sapere sul poetà” sempre in modo generico e mai circostanziato dei miei compaesani. Mi stupivo che avendo in paese uno come Totò Randazzo non lo si invitasse mai come “testimone”. A chi faceva paura Totò Randazzo ?“E’ stato bello come mi ha accolto Ignazio e sua sorella”. L’abbraccio, i complimenti sulla salute, il tempo trascorso e poi l’invito a leggere la poesia che il Randazzo ha dedicato recentemente al poeta. Dopo il filmato , con il commento della figlia del poeta, i vari interventi, sino al momento  del prof. Ignazio quando lo stesso fa cenno al Randazzo di leggere la sua poesia che poi è un inno al poeta o meglio il lamento di un amico all’amico che non c’è più. Biblioteca pienissima da far invidia non solo ai marinesi , ma che ti pone qualche domanda. Evidentemente non tutti i bibliotecari sono uguali… Merito a quella di Bolognetta , meno narcisista e arrivista, altruista e preparata. Qui non si vuole per forza giudicare né l’uomo né altro ma chi è preposto non faccia lo struzzo e prenda in mano la nostra biblioteca che rassomiglia sempre più ai Cappuccini di Palermo. Presenti molte figure della cultura , insegnanti personalità. Qui la presentazione non è legata agli umori dell’assessore o del bibliotecario perché un libro che vale si presenta da solo. Ottima l’idea del filmato commentato dalla figlia. Ci rimane l’amarezza per la presenza della prof. Maria Cira Muratore, vera immagine della “ fuga dei cervelli” , ma che con il suo lavoro porta lustro ad una comunità che dista appena sei chilometri ma che è lontana milioni di chilometri dalla nostra faziosa cultura locale.

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