A sentiore le previsioni del tempo c’è da
farsi venire i capelli bianchi. Oggi la tecnologia ha raggiunto livelli da film
di fantascienza pur non tenendo mai conto dell’errore umano, della imprevedibilità
della natura e altre cosucce simili. Senza partire dalle Filippine e scomodare
quelle migliaia di poveri cristi possiamo scomodare i nostri della Sardegna. Quando
si lancia un allarme la domenica pomeriggio non si può il lunedì dire “abbiamo
avvisato”. In pratica in un momento il nostro capo della protezione civile si è
alienato non solo le simpatie della gente ma ha bruciato la immane fatica dei
soccorritori, dei volontari. Quindi a quel punto è meglio il silenzio perché rincorrere
chi da il permesso abitativo a sottoscale e garage perché le correzioni a
posteriori non valgono nulla, ma servono. Vedere immagini e previsioni è
preoccupante perché non si salva nessuna regione, nessun paese.
Ma …
Si ma quel poco che va fatto come
prevenzione va fatto. Pulire tutti i tombini, gli scarichi d’acqua , le
vie di scorrimento , gli ostacoli questo va fatto sistematicamente e chi non lo
fa deve essere passibile di gogna. Non vediamo mai esercitazioni di protezione
civile, simulazioni, indicazioni di vie di fuga, punti di ritrovo, gerarchia
amministrativa. Non si faccia l’errore di credere che essendo in collina l’acqua
vada a valle… Niente di più stipido. L’acqua è la madre di tutte le frane (e noi
abbiamo decine d’anni di esperienza). Questi compiti non si possono affidare a funzionari
improvvisati, ma a tecnici esperti . Una buona amministrazione ha dei piani precisi,
ha strumenti adeguati e competenze specifiche.
La sicurezza non riguarda solo le calamità naturali.
Anche negli eventi a fianco della bravura organizzativa ci vuole bravura nella prevenzione.
Uscite di sicurezza, passaggi stretti, carrozzine che ingombrano il flusso delle
persone, resse agli ingressi. Saper calcolare il flusso delle persone è la prima
regola della sicurezza. Maggiormente quando si tratta di spazi angusti e caratteristici
là ci vuole più prevenzione. Ho assistito ad una scena dove tutti si complimentavano
per la presenza delle ambulanze , ma al momento opportuno l’ambulanza aveva
tutte le vie di fuga bloccate. E’ tempo di verificare tutte queste cose ed
altre non prendendole alla leggera, sensibilizzando anche i cittadini non solo
nella protezione della proprietà ma delle cose comuni. Ogni anno a Marineo
abbiamo una media di dieci frane (un paio verso la suvarita altre addirittura
non segnalate, strade che cedono, lo scorso anno una parte adiacente il
castello, ecc.).
Non è vero che contro le calamità non ci
sia nulla da fare… ma queste calamità molte volte sono negligenza o
sufficienza. Circa un mese fa durante un terribile acquazzone il passetto
divento un torrente in piena invadendo pianterreni e garage, non so cosa
successe altrove , ma non sarebbe stato male che quartiere per quartiere ci
avessero spiegato il minimo da fare. Un comune che ha esuberi (oltre 100
dipendenti) dispone di precari , forestali, cooperative socialmente utili di
tutti i tipi che avviino un progetto stabile di protezione civile usando tutte
quelle migliaia di risorse umane che bivaccano ovunque.
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