giovedì 6 marzo 2014

APPELLO A DON LEO PASQUA !

“L’annunzio della Pasqua “ viene dato a tutto” il popolo di Dio” senza ostracismi né discriminazioni. Da giorni circola un “programma pasquale” che non troviamo in nessun altro blog è questo la dice lunga sulla longa mano del gruppetto della teoria della liberazione. Ora a noi manca solo quello di “segnalare” queste disfunzioni per accentuare il distacco fra i credenti delle varie “correnti”. Queste continue discriminazioni di forma, di comunicazione e di vita quotidiana della Parrocchia che messe assieme alle continue interpretazioni delle parole del Papa (ieri bellissima intervista al Papa sul Corriere della Sera) ci portano dolore e chi volesse spingerci oltre gli ripetiamo che la nostra “fede” non è trattabile e qualsiasi sfida alla nostra coerenza troverà fermezza e forza . I nostri valori non sono trattabili. Ora non vorremmo che chi si diverte a “comunicare la Pasqua” a soli pochi sbaglia perché noi conosciamo molto bene i riti da cui non ci allontaniamo malgrado piccole freccette. L’Annunzio della Pasqua è per tutti e sarebbe bello che il nostro Parroco lo comunicasse apertamente a tutti , persino ai piccoli media come fa la Chiesa con i grandi media. Ci sentiamo offesi da queste strumentalizzazioni e mentre prima ci bastava la teoria che il diavolo è pagato tutti i giorni per fare il suo lavoro oggi chiediamo che non ci si spinga a passare la Pasqua a Tagliavia

1 commento:

  1. Ci sentiamo esperti se il tema è “chiesa del silenzio” . Non solo esperti ma anche testimoni. Alle nostre civili rimostranze “sull’annunzio” della Pasqua, che il vescovo solitamente dà all’epifania speravamo che fosse “universale”. Ora a quanto apprendiamo non è più il vescovo o il parroco che né da novella ma il tipografo. Il quale incaricato di fare la locandina la mette nel suo spazio a disposizione e quindi da lì diventa “nunzio vobis…” . Ora noi non aspettavamo una risposta né dal Parroco né dal suo “staf”. Ci siamo abituati con il comune figuriamoci con i preti… Ma chiedere che fra le migliaia di volontari, confraternite, pie donne, e qui mi fermo, ci aspettavamo che almeno le cose attinenti al “messaggio” cristiano il nostro parroco trovasse un paio di “happy hours” estrapolandoli per occuparsi della comunicazione “ufficiale”, Perché detto fra i denti l’annunzio della Pasqua noi lo vogliamo dal nostro Vescovo o dal nostro Parroco e non dal tipografo…

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