martedì 25 marzo 2014

DIALOGHI DI QUARESIMA



Spesso paragoniamo la nostra inefficienza con la super organizzazione del nord. Mentre qui molto è raffazzonato al Nord tutto è più ragionato. Così attratti da due temi allettanti portati avanti con maestria dai media ci siamo decisi di andare a Brera dove non vai mai a vuoto. Già siamo in quaresima e quindi questi Dialoghi di Quaresima così come previsti ti attirano. Aggiungi il Mantegna con quel Cristo morto che ti parla o meglio che ti grida forte infine metti anche i commenti di Olmi… reduce da una polemica (ad arte ?) e decidi che non puoi non esserci. E cosi assieme a quel gruppo di pensionati pensanti milanesi immancabili ad ogni appuntamento mirato e pilotato dai media ti presenti non tenendo conto della malizia degli organizzatori o della loro incapacità. Arrivi , siamo a Milano, mezzora prima è la sala è già piena e ti chiedi se fosse necessario prenotare come usa oggi nei musei. Una sala che contiene un centinaio di persone ma che ne lascia fuori almeno trecento … Ci si chiede come si possa affrontare Expo 2015 con queste teste ! Abbiamo organizzatori che sono stagisti alle prime armi, gente che non sa valutare la risposta che può dare Milano quando metti assieme Brera, Mantegna, Olmi e i Dialoghi di Quaresima in Quaresima ! Allora ti spieghi perché cadono i muri a Pompei, perché a Brera danneggiano le statue  e cosi via… Ora ti risponderanno che mancano gli spazi e qui dobbiamo dargli ragione ! Si ma nel loro cervello già occupato da cronica incapacità.
Cosi te ne torni a casa sconsolato non per non aver visto il Mantegna a soli 67 cm da terra, non per aver perso quella musica di Haydn che ci ha fatto piangere nel Procuratore e il Centurione della Passione di Cristo ma perché a qualsiasi altitudine trionfa il saccente e il pressapochismo. Mantegna lo possiamo vedere quando vogliamo a Brera e  Haydn lo ascoltiamo a casa quando ne sentiamo il bisogno.  

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