Spesso
paragoniamo la nostra inefficienza con la super organizzazione del nord. Mentre
qui molto è raffazzonato al Nord tutto è più ragionato. Così attratti da due
temi allettanti portati avanti con maestria dai media ci siamo decisi di andare
a Brera dove non vai mai a vuoto. Già siamo in quaresima e quindi questi Dialoghi di Quaresima così come previsti
ti attirano. Aggiungi il Mantegna con quel Cristo morto che ti parla o meglio
che ti grida forte infine metti anche i commenti di Olmi… reduce da una polemica
(ad arte ?) e decidi che non puoi non esserci. E cosi assieme a quel gruppo di pensionati pensanti milanesi immancabili
ad ogni appuntamento mirato e pilotato dai media ti presenti non tenendo conto
della malizia degli organizzatori o della loro incapacità. Arrivi , siamo a
Milano, mezzora prima è la sala è già piena e ti chiedi se fosse necessario
prenotare come usa oggi nei musei. Una sala che contiene un centinaio di
persone ma che ne lascia fuori almeno trecento … Ci si chiede come si possa
affrontare Expo 2015 con queste teste ! Abbiamo organizzatori che sono stagisti
alle prime armi, gente che non sa valutare la risposta che può dare Milano
quando metti assieme Brera, Mantegna, Olmi e i Dialoghi di Quaresima in
Quaresima ! Allora ti spieghi perché cadono i muri a Pompei, perché a Brera
danneggiano le statue e cosi via… Ora ti
risponderanno che mancano gli spazi e qui dobbiamo dargli ragione ! Si ma nel
loro cervello già occupato da cronica incapacità.
Cosi te
ne torni a casa sconsolato non per non aver visto il Mantegna a soli 67 cm da
terra, non per aver perso quella musica di Haydn che ci ha fatto piangere nel
Procuratore e il Centurione della Passione di Cristo ma perché a qualsiasi altitudine
trionfa il saccente e il pressapochismo. Mantegna lo possiamo vedere quando
vogliamo a Brera e Haydn lo ascoltiamo a
casa quando ne sentiamo il bisogno.
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