mercoledì 12 marzo 2014

UNA BREVE SINTESI SUGLI EBREI IN SICILIA



"I siciliani ebrei, e non gli ebrei siciliani o di Sicilia, hanno costituito per oltre un millennio, la comunità percentualmente più vasta di gente di fede giudaica in occidente. La loro condizione giuridica era stata in gran parte stata fissata da papa Gregorio magno in tutta una lunga corrispondenza con i responsabili della Chiesa si Sicilia. Fino all'arrivo degli Arabi, si riscontrano pochissimi casi di abusi nei ...loro confronti, uno di questi è quello che portò ad una forte contrapposizione fra papa Gregorio e un vescovo locale che aveva confiscato abusivamente proprietà ebraiche. Il papa impose la restituzione dei beni sottratti. Con l'arrivo degli Arabi la loro condizione degradò allo stato di dhimmi, condizione che li accomunò ai cristiani. Gli Ebrei come i cristiani furono sottoposti al pagamento di una pesante tassa per potere praticare, anche se non in modo pubblico, il loro culto. Ci furono momenti in cui dovettero portare anche un segno distintivo, un maiale ritagliato sulle vesti. Tuttavia non si registrarono persecuzioni di rilievo. I normanni mantennero la tassa ma tolsero ogni limite alle pratiche di culto, anzi riconobbero, nel quadro della loro concezione multiculturale, persino la possibilità di autodichia, di essere cioè giudicati secondo le leggi ebraiche. Le restrizioni tornarono con gli svevi, Federico ripristinò la mortificazione del segno distintivo, e con gli aragonesi, Federico III fu quello che emanò le più pesanti disposizioni discriminatorie nei confronti delle comunità ebraiche. Tuttavia il XIV secolo, per i siciliani ebrei non fu dei peggiori. L'ostilità contro le comunità ebraiche si riacutizzarono nel '400 e culminarono nella strage di Modica. Con l'unione delle corone di Aragona e Castiglia, a seguito del matrimonio di Ferdinando con Isabella, la Sicilia, de iure, divenne regno con sovrano spagnolo. Il decreto di espulsione degli ebrei del 1492 che in Sicilia si attuò solo nel 1493, anche per la resistenza del Parlamento siciliano all'imposizione sovrana, costrinse una parte dei siciliani ebrei a lasciare l'isola e a stabilirsi soprattutto nella vicina Tunisia e a Salonicco. La gran parte, però, accettò la forzata conversione anche se molti, nel privato continuarono a praticare il loro culto. Contro di essi si scaglierà la feroce inquisizione spagnola che, spesso in aperto conflitto con le Chiesa di romana, che proprio in Roma aveva accolto numerosi siciliani ebrei, terrorizzerà per oltre due secoli la terra di Sicilia."
                                        Pasquale Hamel
a cura di P.G.

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