Data 9 gennaio l’ultima poesia, “ci respiro dentro”, di Ezio Spataro (www.percorsipoeticiabrannu.blogspot.com ).
Ci siamo incontrati per una di quelle cene dove sulla stessa tavola
dovevano essere presenti finocchietto selvatico, sasizza di pupiddu ,
pani di casa, passuluna, caciocavaddu di godrano e vucciddati e cannoli.
Poi queste cene finiscono come quella con mia madre che rifiutava tutto
iniziando dai cannoli che erano con la ricotta “di ieri” , la sasizza era
appena grigia avendo viaggiato in valigia, un giorno intero, e il
finocchietto moscio ,asfissiato. Insomma lui lo sa e viene per il
goulash lasciando sul tavolo tutto il resto. La novità era grande e non
nascondibile, “Vieni con chi vuoi dimmi solo quanti siete…”. A metà cena
mi dissi ora forse Ezio ci canterà l’amore… Dal 9 gennaio silenzio.
Quel tipico silenzio marinese che digerisce tutto. Da una madre che si
butta in un pozzo con i suoi figli (proprio oggi la scena si è ripetuta
in Brianza…), dalle scritte sulle saracinesche, da una comunità che mi
ricorda La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso:
ARGANTE a Tancredi INFAME TU MI PARLI DI BARBARIE ? RICORDATI DI MA’ARRA DI SIRIA CITTà DI POETI E CANTASTORIE QUANDO VI CIBASTE DEI SUOI POVERI ABITANTI IGNORANDO LA RESA DELLA CITTà :CANNIBALI ! HAI DIMENTICATO ANTIOCHIA QUANDO CAMMINAVATE NEL FANGO ROSSO DEL SANGUE DELLA MIA GENTE ? MA CHI SIETE VERAMENTE VOI ….
Ma’arra
città di poeti e cantastorie… anche qui dove tutti sono poeti e
cantastorie , nessuno si accorge di un poeta che tace ! Nemmeno loro se
ne sono accorti. Non ho sentito nessuno chiedersi perché. In mezzo a due
premi di poesia, in mezzo a una cinquantina di poeti nessuno si chiede
“perché un poeta tace”. E quando un poeta tace vuol dire che si è
verificato quello che successe a Ma’arra nel 1096 quando i crociati
verso Gerusalemme costruirono la prima autostrada con il sangue. Perché
un poeta tace ? Eppure sognava di tornare nella “sua Ma’arra” per farne
parte. Non so a quale gruppo si sarebbe aggregato , ma non certo agli
altri poeti visto il loro narcisismo, forse ci avrebbe dipinto gli Happy
Hours usando i versi di David per descrivere i corpi “innocenti” delle
giovani danzanti, forse…si forse ha voluto restare dove si trovava
perché questa Ma’arra non era più la sua città. Forse in questa Ma’arra
esiste un gruppo di cannibali …
Ps
mentre scrivevo queste note il Corriere della sera scrive: Caccia ai
resti del Cervantes:lo riconosceremo dalle ferite. Allora mi sono venute
in mente le cinque o sei “elegie” parafrasando il Don Chisciotte che ci
scrisse . Ma che c’entra il Cervantes e il Don Chisciotte con Marineo ?
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