giovedì 20 marzo 2014

SEBASTOPOLI ...SEBASTOPOLI...



Da quando in Ucraina sono agitati ci siamo immaginati prospettive violente già viste in altri paesi (Ungheria, Cecoslovacchia ecc.). E’ difficile ricordare scene dove Russi o Sovietici siano intervenuti   senza carri armati. Di solito li abbiamo identificati con i comunisti degli anni recenti perché hanno scelto la “guerra armata” a qualsiasi livello. Abbiamo fatto fatica a collegare i fatti di Kiev alla nostra memoria già confusa e affollata. Sino a quando si parlava di Kiev e di Ucraina i nostri ricordi erano deboli e massimo arrivavano al Principe Nevskij ma quando si iniziò a parlare di Crimea allora un turbinio di ricordi spingevano per essere messi in ordine.
Da tempo posseggo un volume , per me prezioso, La Guerra d’Oriente, album illustrato, Firenze Angelo Usigli Editore, senza data né autore. Di solito fra le pagine del libro inserisco la scheda descrittiva fornita dall’antiquario o dal venditore. Il volume dovrebbe essere del 1870 circa perché la fotocopia della scheda era in carta chimica e dopo trenta anni che giace nella mia biblioteca la chimica ha corroso il testo. Il volume è prezioso perché contiene un centinaio di stampe “allumate” a colori (se non sbaglio dipinte all’alluminio) bellissime. Cosa ci fa questo volume in biblioteca mi è costato ricostruirne il percorso e se non  diventa tortuoso vorrei riepilogarne la storia.
Negli anni 60 a Torino abitavo in Via Cernaia (in ricordo della omonima battaglia in Crimea dove il “nostro” esercito di Sardegna ,  regno di Savoia, colà inviato da Cavour affrontò con successo una dura battaglia, 17 morti in battaglia ,170 feriti, 1700 morti di stenti, di colera ). Avevo l’ufficio in Corso Sebastopoli e tantissime vie e piazze torinesi portavano nomi legati in qualche modo alla Guerra di Crimea. Dietro Corso Sebastopoli c’era la Dogana e accanto il mitico stadio del Grande Torino, il Filadelfia, con la sua fossa dei Leoni dove tutti i mercoledi assistevo agli allenamenti. Tutti questi nomi mi portarono a “volerne sapere di più. E cosi mi ritrovai quasi tutti i nomi dei protagonisti del nostro risorgimento (Alfonso La Marmora, Cialdini, Alessandro La Marmora, morto fra quei 1700, ecc.) che facevano scuola guida di guerra in Crimea pronti per le nostre guerre di Indipendenza. Debolissime reminiscenze scolastiche  parlavano della Guerra d’Oriente intentata da Francesi e Inglesi per salvaguardare i luoghi santi cattolici contro una Russia che voleva salvaguardare i suoi luoghi ortodossi  (ed ecco il dualismo dei luoghi santi dove cattolici e ortodossi giocano con i luoghi santi).  Tutte queste località mi divennero familiari e ogni tanto ripescavo il predetto volume e guardando le stampe riandavo a quel periodo e mi dicevo come mai non parla degli italiani ? Quando mi accorsi che “non c’erano italiani” ma bensì piemontesi e sardi era troppo tardi per evitare di rimproverarmi.
Ieri raistoria ci ha riproposto un filmato dove si parla di “quella guerra di Crimea” e tutta la durezza di quel conflitto , quel macello in esercizio 24 ore su 24 mi portò alla mente i famosi 170 morti 170 feriti e i 1700 morti di stenti. In Crimea sotto le mura di Sebastopoli e di Baklava si moriva di stenti , di colera e di malasanità. Ora questa nuova guerra di Crimea sembra giocata a tavolino dove si sa già che la Crimea passa alla Russia , l’Ucraina diventa indipendente  e ogni giorno veniamo aggiornati su cose già decise. Basti pensare che l’unico posto al mondo dove possono andare al mare i russi è in Crimea che allora come oggi tutte le loro basi navali del Sud sono in Crimea e che mi pare giusto che in un paese dove la presenza russa (i militari e famiglie) la lingua ecc.ecc. sono russe scelgano di tornare (ciclicamente) alla Russia. In quella zona passarono Cirillo e Metodio, apostoli degli slavi e proprio la trovarono la tomba di San Clemente.
Ora non ci rimane che aspettare gli assestamenti  e per chi volesse saperne di più consiglio due cose. La prima di consultare il mio libro per rifarsi gli occhi, la seconda di andare su “la guerra di Crimea “ su internet non con l’intenzione di controllare se ho “copia incollato”,ma per  approfondire. Ora la presenza ucraina in Italia si fa sempre più numerosa ed è facile incontrare coppie collaudate perché gli ucraini hanno un carattere docile e adattabile e a dirla tutta pochi conoscono la loro sttioria letteraria ricchissima e interessante. A Sebastopoli fu come a Lepanto , in quella battaglia furono presenti tanti intellettuali del tempo dal Tolstoy as una folta schiera di pittori e poeti piemontesi. Quando in Turkia da Sinope a Trebisonda chiedi cosa ci sia dall’altro lato del mare la gente non ti risponde la Crimea ma Sebastopoli perché per quel tempo fu una “guerra mondiale” a cui parteciparono quasi tutte le nazioni del mondo mentre tutti cercavano la propria indipendenza nazionale noi compresi. Tutti i generali francesi presenti avevano fatto l’accademia militare di San Ciro vicino Parigi.

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