L’assessore Salerno , della cui obiettività non dubitiamo, ci ha portato un convegno-incontro che ci crea una certa diffidenza. O
meglio dubitiamo … si moltissimo … Temiamo che come al solito da
convegno si finisca in processo contro “l’uomo” : omofobo, femminicida e
cose simili. Dovremmo aspettare che le percentuali si equilibrino (vedi
la signora che per punire il marito si macchia di suicidio-omicidio), e
la cosa certo non ci farebbe piacere. Ma già la presenza di un avvocato
e di un “resp. ai servizi sociali” (a noi più noto come bibliotecario ,
beato lui che ha questa ubiquità riuscendo a fare bene tante cose …) ci
suona sempre più come processo all’uomo che “analisi” di un momento
terribile da cui facciamo fatica ad uscire. Difendere “questi uomini” è
impossibile perché nessuno può condividere questi gesti violenti ma fare
processi sommari solo alla parte “imputata” non è più accettabile.
Niente attenuanti per il violento, ma si accetti il concorso di colpa
anche se non c’è proporzione .
Ecco
ci aspettiamo che chi modera il convegno recepisca anche questa
esigenza non dimenticando che la prima causa di tutto questo è
l’annullamento dell’ amore reciproco e tutte le altre sono attenuanti
palliative. Quando finisce l’amore le conseguenze non sono catalogabili.
Ora la parola agli esperti.
ps.usava
una volta pubblicare gli interventi nel convegno che si definivano
"atti". Ora non pretendiamo questo ma essendo presente un bibbliotecario
, un avvocato e colleghi "dotti" non sarevve male "riassumere" i lavori
e invitare i blog alla loro diffusione. Sarebbe la prima volta...Ma la
disinformazione è a suo modo anche una violenza...
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