VERSO
LA PUREZZA
Milano
Palazzo Reale , dal 26 marzo al 2 giugno
Milano
celebra una delle sue voci più alte e audaci: Pietro Manzoni.Una puntuale
retrospettiva ripercorre i passaggi principali della bruciante avventura di
questo artista, che è riuscito a essere poverista e informale, concettuale
performer, minimalista e anticipatore di tendenze come fluxus. A guidare i suoi
gesti è sempre la necessita di disattendere ogni aspettativa. Eppure , in
Manzoni, permangono alcune urgenze costanti. Per un verso, egli attinge alla
realtà. Per un altro, vuole semplificare, ridurre al minimo: tende verso la purezza della forma.Questa
oscillazione caratterizza i primi “achromes” : monocromi casti,liberi da
rimandi, eppure solcati da inesattezze e imperfezioni . Talvolta, poi, Manzoni
“ingessa” in questa superfici simili a muri screpolati cose “già fatte “
(michette o pacchi da imballaggio) :reliquie di quotidianità trasttati come
frammenti di una sintassi elementare. E si pensi alle più controverse “trovate”
manzoniane: i palloncini con il suo fiato, i corpi di amici firmati, le uova
sode siglate con le sue impronte, le feci inscatolate. Si tratta di
“situazioni” che rivelano l’urgenza di assumere semplici momenti di vita,
depurandoli di ogni scoria, sino a spingersi alle soglie dell’assenza. In tal
senso, esemplari i “corpi d’aria” e le sculture invisibili : piedistalli magici
su cui ognuno può salire, diventando opera d’arte (provvisoria). Infine, Base del mondo un parallellopipedo di
ferro, che presenta – capovolta- la scritta “Socle du monde”. Una
fantasia:quella base ribaltata avrebbe dovuto sostenere il peso del mondo.
(Vincenzo
Trione – Corriere della Sera – Io donna)
Per chi capitasse a Milano e a
due passi dal Duomo può entrare al Palazzo reale dove come direbbero a Marineo è
allestita dal Comune di Milano la mostra Antologica
di Pietro Manzoni di cui riportiamo il giudizio critico evitando agli addetti
del copiaincolla ricerche e insulti successivi. E’ lecito chiedersi per quale
motivo segnaliamo la cosa non trattandosi né di poeta né di artista marinese.
Noi lo abbiamo incontrato varie volte e ne abbiamo già parlato nel Guglielmo
per diversi motivi. Innanzitutto perché la sorella ha sposato l’Ing. Pasqualino
titolare del titolo di Marchese di Marineo , poi lo abbiamo incontrato altre volte al
Cammino di San Giacomo da loro egregiamente rappresentato (se la memoria non mi
inganna anni fa un nostro Mastropaolo , l’edicola a lu ferru, fece il Cammino
di San Giacomo ed aspettai di ascoltare la sua relazione, ma non vi riuscii) ,
infine la sorella (che frequentava il mio teatro dei pupi a Milano) è la mamma
di Pippa la sfortunata ragazza (anche lei artista) uccisa , in un memorabile
viaggio verso Gerusalemme in Turkia .
Mi sembrava che la cosa
andasse segnalata
Su internet potete trovare i
suoi lavori.
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