Giornataccia
Ieri. Alle 16 presentazione di un libro all’Ambrosiana sul “dopo le
crociate”, alle 18 alla Provincia-Oberdan proiezione e commento di un
film ceco sui Sudeti . Infine la sera il film che “tocca” san Ciro,
Agorà. Al primo abbiamo dovuto rinunziare malgrado il nostro massimo
interesse perché ci siamo sempre documentati sulle crociate
particolarmente sulla prima (vedi il maestro Torquato Tasso e tutta la
sterminata documentazione da entrambe le parti) . Siamo finiti al film
in ceco con le bestiali sottotitolature in italiano fatte da incapaci
che sanno produrre lavori eccezionali e che rovinano con sottotitoli
illeggibili non solo per il sottofondo ma anche per la mancata
sincronizzazione. Impossibile seguire alcune parti . Già stiamo male
quando vediamo film tipo Schindler List, Pedracca e Olocausti vari.
Questo è quasi peggio. A nord della Boemia esiste uno spazio geografico
cosidetto dei “sudeti” per averne un idea basti pensare al nostro
Altoadige-sudtirolo. Come tutte le fasce di frontiera , sempre bilinque,
cercare e individuare le origini di questa gente è pressocchè
impossibile perché , in questo caso, esistevano i cechi, i tedeschi, la
promiscuità e cosi via. Su tutto questo già difficile ma sopportato
sistema ,si inseriscono i nazisti. Quella
già debole convivenza crolla con il riaffiorare delle proprie
nazionalità. Emergono figure umane delicate assieme ad estremisti
partigiani che troveranno epilogo a fine guerra con vendette e
regolamenti di conti mostruosi. Si supera la ferocia nazista il che è
tutto dire. Il Film è “Boemia andata e ritorno”
Il terzo appuntamento riguarda un personaggio a me molto caro ma che descrive una delle pagine più oscure della nostra chiesa. Siamo
al tempo di Cirillo e della Biblioteca quando si traslocò il corpo di
San Ciro al Sarapeo provocando i tumulti che portarono al martirio di
Ipazia e alla distruzione della biblioteca. Per il lettore distratto
stiamo parlando si di San Ciro, ma per la biblioteca quella di Marineo è
stata distrutta dopo , si tratta di quella di Alessandria. Il film ti
ricorda il dramma di Galileo e tanti altri finiti nel frantoio di un
sistema che ancora non ha trovato stabilità. Un viaggio immaginario per i
corridoi della Biblioteca , incontrare studenti, scienziati codici
strumenti fa emozione. Là San Ciro era sicuro ospite, là Galeno era di
Casa , là Ipazia insegnava.
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