Ad onor del vero ce ne sarebbe
un altro. Ciro Spataro. Poi ci sarebbero le decine di persone che negli anni
hanno dato una mano. Ma Giovanni Perrone è tutt’un'altra cosa. Lui sin da
bambino era protetto da me e da Ciro Guastella non solo dall’irruenza del padre
ma dei soliti benpensanti marinesi che si scagliano contro tutti e soprattutto
contro quelli che hanno delle capacità. Oggi ricopre meno cariche ma prima di
andare in pensione (sic) aveva una ventina di cariche quasi tutte in campo
religioso e scolstico. A scrivere è più prolisso di me, ma Lui ha la pedana (o
cattedra da cui pontificare). Senza di lui il gemellaggio sarebbe già finito da
un pezzo. E’ il tessitore del gemellaggio perché mentre gli attuali cattivi
gestori iniziano a sbuffare all’inizio della stagione lui tesse tutto l’anno i
rapporti salvando la faccia ad un sacco di gente . Tren’anni non sono pochi e
mentre i vari ex sindaci sono succubi dell’attuale ignoranza e non hanno
vantaggi ad occuparsi ancora di gemellaggio il Perrone è come lo lasciai
cinquantanni fa. Metodico, progressivo, assiduo, caparbio, sa usare alla
perfezione il collante religioso e crede assolutamente in certi valori. Il
gemellaggio è suo ! Fa finta di non vedere i dispetti che funzionari (sempre li
sono una sindrome perpetua, inamovibili) e politici di turno gli fanno e grida
ancora oggi i valori del gemellaggio dopo trent’anni. Ancora oggi che gli
ultimi lo hanno quasi distrutto con azioni indegne , da processo sommario , da
ghigliottina in piazza. Io non ho merito alcuno, come del resto in tutte le
cose, ma ho sempre partecipato e, nel mio piccolo, collaborato. Ho pianto
quando ci siamo riuniti clandestinamente osteggiati, offesi, derisi, francesi e italiani, da un amministrazione
bolscevica e cafona . Costoro l’unica cosa buona che ha saputo produrre e la Signora Scarpulla
,assessore al gemellaggio, ma vista la sua competenza e correttezza sostituita
per motivi che solo pochi sanno.
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All'anonimo che dice che sono io che mi scrivo |
| il curriculum |
A noi che abbiamo dedicato un anno fa un
intero giornale (il giuglielmo, bilingue con oltre cento foto in diecimila
copie) alla nostra richiesta di un commento per i francesi ci è stato risposto
“non abbiamo tempo”. Non solo ma una sistematica aggressione parallela di
anonimi ha iniziato ad aggredirci senza che ne capissimo il perché. Lo sapemmo
sei mesi dopo per caso: eravamo stati sostituiti nel comitato di gemellaggio
senza che il funzionario che gestiva l’intera burocrazia avesse la deontologia
di avvisarci. Bisognerebbe trasferire
certi uffici al depuratore. Ora il Giovanni Perrone si affanna a
descrivere i valori del gemellaggio non toccando “l’affare Lituania” come se
fossero due gemellaggi completamente diversi. Ed è vero il primo , quello
francese, è stato ed in parte lo è ancora di tutti, ripeto di tutti, quello con Kaunas è
degno di un libro giallo perché nessuno a Marineo ci ha capito nulla, coperto
da una non trasparenza mai vista prima che fa pensare a brutte cose essendo
avallato solo dalla solita squadra omertosa. I sogni di Giovanni Perrone si sono
infranti non davanti questa amministrazione che piano piano lo ha castrato, ma
(dai Giovanni lo sapevi) dal fallimento totale di certe aspettative ( zero
totale dal punto di vista economico, i matrimoni oggi in Europa non durano ecc.
). Ecco questo poteva essere uno spunto per un approfondimento , ma da noi
siamo troppo presi ad organizzare convegni sulle api o a presentare libri di amici. Vorrei chiudere invitando proprio
il Giovanni Perrone a promuovere questo
incontro ben sapendo le ostilità che troverai .
Su marineo-web è pubblicato
l’intero articolo di Giovanni Perrone che vale la pena leggere.
Caro Onofrio,
RispondiEliminaTi ringrazio per la tua attenzione al mio articolo e per quanto hai scritto nei miei riguardi.
Cercheremo di fare del nostro meglio perché il gemellaggio non muoia.
Un caro saluto per Te e famiglia.
Giovanni