domenica 12 maggio 2013

IL PALADINO DEL GEMELLAGGIO




Ad onor del vero ce ne sarebbe un altro. Ciro Spataro. Poi ci sarebbero le decine di persone che negli anni hanno dato una mano. Ma Giovanni Perrone è tutt’un'altra cosa. Lui sin da bambino era protetto da me e da Ciro Guastella non solo dall’irruenza del padre ma dei soliti benpensanti marinesi che si scagliano contro tutti e soprattutto contro quelli che hanno delle capacità. Oggi ricopre meno cariche ma prima di andare in pensione (sic) aveva una ventina di cariche quasi tutte in campo religioso e scolstico. A scrivere è più prolisso di me, ma Lui ha la pedana (o cattedra da cui pontificare). Senza di lui il gemellaggio sarebbe già finito da un pezzo. E’ il tessitore del gemellaggio perché mentre gli attuali cattivi gestori iniziano a sbuffare all’inizio della stagione lui tesse tutto l’anno i rapporti salvando la faccia ad un sacco di gente . Tren’anni non sono pochi e mentre i vari ex sindaci sono succubi dell’attuale ignoranza e non hanno vantaggi ad occuparsi ancora di gemellaggio il Perrone è come lo lasciai cinquantanni fa. Metodico, progressivo, assiduo, caparbio, sa usare alla perfezione il collante religioso e crede assolutamente in certi valori. Il gemellaggio è suo ! Fa finta di non vedere i dispetti che funzionari (sempre li sono una sindrome perpetua, inamovibili) e politici di turno gli fanno e grida ancora oggi i valori del gemellaggio dopo trent’anni. Ancora oggi che gli ultimi lo hanno quasi distrutto con azioni indegne , da processo sommario , da ghigliottina in piazza. Io non ho merito alcuno, come del resto in tutte le cose, ma ho sempre partecipato e, nel mio piccolo, collaborato. Ho pianto quando ci siamo riuniti clandestinamente osteggiati, offesi, derisi,  francesi e italiani, da un amministrazione bolscevica e cafona . Costoro l’unica cosa buona che ha saputo produrre e la Signora Scarpulla ,assessore al gemellaggio, ma vista la sua competenza e correttezza sostituita per motivi che solo pochi sanno. 
All'anonimo che dice che sono io che mi scrivo
 il curriculum
A noi che abbiamo dedicato un anno fa un intero giornale (il giuglielmo, bilingue con oltre cento foto in diecimila copie) alla nostra richiesta di un commento per i francesi ci è stato risposto “non abbiamo tempo”. Non solo ma una sistematica aggressione parallela di anonimi ha iniziato ad aggredirci senza che ne capissimo il perché. Lo sapemmo sei mesi dopo per caso: eravamo stati sostituiti nel comitato di gemellaggio senza che il funzionario che gestiva l’intera burocrazia avesse la deontologia di avvisarci. Bisognerebbe trasferire  certi uffici al depuratore. Ora il Giovanni Perrone si affanna a descrivere i valori del gemellaggio non toccando “l’affare Lituania” come se fossero due gemellaggi completamente diversi. Ed è vero il primo , quello francese, è stato ed in parte lo è ancora  di tutti, ripeto di tutti, quello con Kaunas è degno di un libro giallo perché nessuno a Marineo ci ha capito nulla, coperto da una non trasparenza mai vista prima che fa pensare a brutte cose essendo avallato solo dalla solita squadra omertosa. I sogni di Giovanni Perrone si sono infranti non davanti questa amministrazione che piano piano lo ha castrato, ma (dai Giovanni lo sapevi) dal fallimento totale di certe aspettative ( zero totale dal punto di vista economico, i matrimoni oggi in Europa non durano ecc. ). Ecco questo poteva essere uno spunto per un approfondimento , ma da noi siamo troppo presi ad organizzare convegni sulle api o a presentare libri  di amici. Vorrei chiudere invitando proprio il  Giovanni Perrone a promuovere questo incontro ben sapendo le ostilità che troverai .

Su marineo-web è pubblicato l’intero articolo di Giovanni Perrone che vale la pena leggere.

1 commento:

  1. Caro Onofrio,
    Ti ringrazio per la tua attenzione al mio articolo e per quanto hai scritto nei miei riguardi.
    Cercheremo di fare del nostro meglio perché il gemellaggio non muoia.

    Un caro saluto per Te e famiglia.

    Giovanni

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